Parma-Spezia, mister Italiano: “Arrabbiato e allo stesso tempo contento per il pareggio"

Il tecnico ammette che sarebbe servita maggiore malizia nei minuti finali. “La prestazione dei ragazzi è stata molto positiva”

L'allenatore Vincenzo Italiano

L'allenatore Vincenzo Italiano

Parma, 25 ottobre 2020 – È chiaro che Vincenzo Italiano non possa essere contento per il 2-2 sul campo del Tardini contro il Parma, come per lo stesso risultato ottenuto la scorsa giornata, in rimonta contro la Fiorentina a Cesena.

Un 2-2, quello più recente, dal sapore amaro?

“Una partita – afferma il tecnico - dove non so se essere arrabbiato o contento. Nel senso che siamo arrabbiati perché potevamo tenere botta per quegli ultimi minuti e non concedere il calcio di rigore, portando a casa, con un pizzico di malizia, il risultato pieno. Contento, allo stesso tempo, per quello che abbiamo fatto vedere, quanto abbiamo creato e mostrato fuori casa, giocando a viso aperto. In un paio di situazioni potevamo chiudere la partita, però bisogna crescere, maturare e farlo in fretta, perché i punti pesano e due in più sarebbero stati importanti”.

Una squadra in crescita?

“Nonostante anche oggi avessimo tante defezioni e dei giocatori all'esordio, abbiamo dimostrato di non temere gli avversari. Quando c'è da giocare, lo facciamo, però occorre saper gestire meglio alcuni episodi. Siamo solo alla quinta giornata e margini di miglioramento esistono. Questo pareggio, ma soprattutto questa prestazione, ci devono dare forza, entusiasmo, la spinta per continuare perché la strada intrapresa è quella giusta”.

Ancora altri due nuovi esordi, ora è a 28...

“Anche un 2002 e un 2001. Poi arrivano le prestazioni, e belle. Tenere tutti inseriti, 'sulle spine', perché si può andare in campo tutti, dare il proprio contributo, in qualsiasi momento, è importante. Sta dando i suoi frutti e continueremo così. La squadra propone, non ha paura e finché ne ha la possibilità, tiene il pallino del gioco. Si cresce anche dopo 7-8 mesi, figuriamoci dopo così poco tempo. Vogliamo coinvolgere tutti e anche se capita come oggi, che vi siano quattro o cinque diversi dall'ultima partita, hanno mostrato una grandissima performance”.

Tre pali, un bel po' di sfortuna?

“L'amarezza c'è. Con il nuovo doppio vantaggio e con un po' più di concretezza, potevamo ottenere la vittoria. Poi c'è l'avversario che cerca di buttare questi palloni in avanti per creare scompiglio, però potevamo gestirla meglio. I ragazzi lo sanno, mi conoscono, sono arrabbiato. Ma so, lo sono anche loro. Potevamo ottenere tre punti meritati”.

Peccato davvero non averla chiusa.

“Prima del rigore, certo un deficit di personalità e poca concretezza, perché se crei quel numero di palle gol devi essere bravo a mettere al tappeto l'avversario. Poi subentrano stanchezza, inesperienza e poi la voglia dell'avversario che ha tentato in tutti i modi di metterti in difficoltà, con palloni lunghi su Cornelius o le palle prolungate dove potevamo arrivare meglio. Faccio comunque i complimenti ai ragazzi, dopo una settimana difficilissima, il ritiro forzato e dodici giocatori non utilizzabili”.

Manca un vero bomber, però tutti continuano a segnare. La ricetta vincente?

“Quando si va a creare una squadra in molti pensano che occorra una punta da 20 gol o almeno da doppia cifra. I tre attaccanti nel 4-3-3 devono cercare la porta ed essere concreti e decisivi. Tornando alla sfida con il Parma, in certe situazioni non si può far attraversare la palla tutto lo specchio della porta o non essere cinici quando c'è possibilità”.

Nel prossimo turno la Juventus, siete pronti?

“Il pronostico, naturalmente, è a nostro sfavore. Ci sono 90 e passa minuti, cercheremo di fare il possibile”.