Sette bronzi scoperti in una domus etrusca a Vetulonia

«È come se fosse una piccola Pompei», ha detto Simona Rafanelli, direttore del museo Isidoro Falchi

La domus di Vetulonia

La domus di Vetulonia

Grosseto, 5 novembre 2015 - Sette bronzetti, tra cui figure umane e un cavallo. Scoperta sensazionale a Vetulonia dove è stato riportato alla luce un vero e proprio tesoro all'interno di un'abitazione importante dell'epoca etrusca, risalente a 2.300 anni fa, la Domus dei Dolia, distrutta da un incendio all'inizio del I secolo A.C. Il ritrovamento è stato effettuato nel piccolo ambiente che chiudeva ad ovest l'abitazione: quasi al centro della stanza, che conteneva, oltre a un dolio ancora in piedi, alcune anfore da olio e da vino, è stato rinvenuto un gruppo di sette bronzetti figurati. Particolarmente importanti sono i tre a figura maschile databili nel III e nel II secolo A.C.: questi risultano classificabili come oggetti devozionali e dunque appartenevano originariamente a un ambiente di culto che non si possono ancora localizzare con certezza, se all'interno della casa o al di fuori di essa.

Nella casa, infatti, avrebbe potuto sorgere, così come è ben noto nelle case romane di Pompei, un larario, ossia un tabernacolo con le immagini degli Dei protettori della casa. In ogni caso il luogo di ritrovamento, assimilabile a un magazzino per la presenza degli orci e delle anfore, non era certo la loro sede originaria. Uno dei bronzetti esibisce un copricapo singolare, che ricorda quello appuntito dei più celebri sacerdoti etruschi, gli aruspici: se il restauro confermerà questa impressione, l'importanza del dato non può sfuggire. «È come se fosse una piccola Pompei», ha detto Simona Rafanelli, direttore del museo Isidoro Falchi. Alla presentazione anche il soprintendente archeologico della Toscana Andrea Pessina e il funzionario del territorio di Vetulonia Biancamaria Aranguren.