REDAZIONE GROSSETO

Zona di clochard e giovani alticci

Sempre più ricorrenti le tracce di una città che cambia il suo modello sociale

C’è indubbiamente il tema della sicurezza, quella misurata con il numero dei delitti e quella percepita dai cittadini sulla base dei comportamenti altrui. Ma c’è pure il tema del disagio sociale. Che investe un po’ tutti: i giovani che fanno i bulli o che più semplicemente si ubriacano con il nuovo coktail ’I quattro bianchi’; gli adulti che perdono il lavoro, si separano da mogli e mariti, cadono in depressione per una brutta malattia. Sono fenomeni, questi, che lasciano meritracce visibili in città. Pochi giorni fa sotto al complesso Cosimini, in via Rattazzi, ad esempio, una persona dormiva interamente avvolta dalle coperte. Non si capiva se fosse davvero una persona o se qualcuno avesse lasciato in terra alcuni bagagli poi protetti con la stoffa. E nel dubbio fosse una persona ci si è posti pure la domanda se fosse viva o meno, e se avesse bisogno di qualcosa. Perché poi quando impatti con queste realtà capita che non sai cosa fare. È bastata una parola per accertarsi che sotto alle coperte c’era davvero un uomo. Non giovanissimo, ma nemmeno anziano. Stava riposando, non sapendo dove poter andare. Una manciata di minuti ed è arrivata la polizia municipale, che lo ha aiutato ad alzarsi e lo ha accompagnato in una struttura di accoglienza. Se questo episodio è accaduto nel pomeriggio, la mattina dello stesso giorno, in quello stesso luogo, le tracce trovate sono state quelle di un ritrovo tra giovani moderni che qualcuno ha voluto definire rave-party senza ricordare cosa effettivamente sia un rave. I ragazzi della Grosseto ’bene’ e anche di quella meno ’bene’ si ritrovano spesso sotto al complesso Cosimini. Una volta ci venivano a ballare break,e alcuni ancora lo fanno, adesso a sballarsi con birra e vodka. Bottiglie che lasciano in terra e poi finiscono in pezzi.