Vicenda di via Almirante Sindaco e Turbanti convocati in Commissione garanzia

Il confronto, aperto al pubblico, è in programma oggi. Sul tavolo il veto alle opposizioni di discutere in assemblea la loro mozione sull’intitolazione di una strada al segretario dell’Msi.

Vicenda di via Almirante  Sindaco e Turbanti convocati  in Commissione garanzia

Vicenda di via Almirante Sindaco e Turbanti convocati in Commissione garanzia

Avrà luogo oggi, alle 10.15, la Commissione consiliare di controllo e garanzia per fare chiarezza sulla decisione, assunta dal Presidente del Consiglio comunale, Fausto Turbanti, in condivisione con il sindaco Vivarelli Colonna, di impedire la discussione della mozione presentata dalle opposizioni per chiedere la revoca di via Almirante. Di fronte al presidente della commissione di garanzia, Stefano Rosini, sono stati dunque invitati a comparire sia il presidente del consiglio comunale Fausto Turbanti, sia lo stesso sindaco. "La maggioranza di governo – dice Davide Bartolini, capogruppo del Partito Democratico – aveva deciso di ricorrere all’intitolazione di alcune nuove vie della città per rendere omaggio alla figura di Giorgio Almirante, distintosi per il suo essere fascista e la sua opera di propaganda razziale, pretendendo di parificare antifascisti e fascisti, vittime e carnefici. Una scelta grave e profondamente divisiva che ha lacerato la nostra comunità. Per questa ragione, Partito Democratico, Grosseto Città Aperta e Movimento 5 Stelle avevano presentato una mozione per chiederne la revoca, sennonché il presidente del Consiglio, con un provvedimento senza precedenti, ha deciso di impedirne la discussione in Consiglio comunale. Secondo il sindaco, la nostra mozione andava a scontrarsi con una decisione inequivocabile dell’Amministrazione. In altri termini, l’assemblea comunale non potrebbe esprimere il proprio dissenso rispetto a una decisione assunta dalla giunta comunale".

"Dichiarazioni – dice Carlo De Martis, capogruppo di Grosseto Città Aperta – sulle quali ci sarebbe solo da ridere se la questione non fosse terribilmente seria, perché questa azione, per quanto politicamente, istituzionalmente e giuridicamente sgangherata, se fosse stata tollerata, sarebbe diventata un pericolosissimo precedente, aprendo alla possibilità per la maggioranza di turno di bloccare sul nascere potenzialmente ogni proposta dei consiglieri comunali solo perché non allineata con l’azione politica della stessa maggioranza. Praticamente un potere di veto che, ovviamente, non ha legittimazione in alcuna fonte normativa ma solo nella fantasia di chi amministra la nostra città".

"La questione – dice Giacomo Gori, leader del Movimento 5 Stelle – va ben oltre il merito della mozione attualmente bloccata ed assume una rilevanza assai più ampia, incidendo sulla funzione di indirizzo e controllo attribuita dalla legge ai consiglieri comunali e finendo per mettere in discussione lo stesso ruolo di garanzia del presidente del Consiglio, che non è stato certo collocato su quella poltrona per assecondare i desideri del sindaco, ma per tutelare le prerogative dei consiglieri, anche di minoranza, operando secondo criteri di imparzialità. La Commissione di garanzia di oggi, sarà dunque l’occasione per fare chiarezza e accertare le eventuali responsabilità di quanto accaduto".