
Con il nulla osta della Prefettura, adesso c’è la certezza che Grosseto avrà via Almirante. Una scelta destinata a dividere l’opinione pubblica grossetana. E in effetti, ascoltando i cittadini è emerso che la metà sono favorevoli e la metà contrari. "Non sono assolutamente d’accordo con questa decisione – spiega Anna Cerise, segretaria d’azienda –. Non avrebbero dovuto neanche pensare di intitolare una via a chi ha promosso la propaganda razziale e firmato delle ordinanze che hanno portato all’uccisione di molti cittadini e ad un aumento di tensioni sociali. E non ci potrà mai essere una pacificazione nazionale". "Sinceramente non mi sembra una problematica importante – dice Edoardo Petrangeli, studente universitario –. Comunque una cosa molto importante, che avremmo dovuto imparare dalla storia, è che la Damnatio Memoriae non è proprio una cosa intelligente da fare, perché non si può annullare la storia. Però a me non interessa molto, anche se capisco sia chi appoggia la scelta sia chi no. Personalmente però, non condivido a pieno la scelta su Almirante, avrebbero potuto scegliere sicuramente una figura più lodevole rispetto a lui. Condivido, però, la scelta della Giunta di intitolare una via anche a Berlinguer. Ma fosse stato per me, non avrei comunque pensato a proporre questa cosa, dato che nella nostra città ci sono problematiche decisamente più importanti, fra babygang, furti e aggressioni, che sembra di stare nel Far West. Invece no, a quanto pare il problema più grande è via Almirante".
"Io personalmente non la condivido, ma far polemica è comunque inutile – spiega Leonardo Francioli, impiegato in una ditta idraulica –. Per alcuni Almirante ha fatto cose giuste, mentre per altri ha fatto cose sbagliate. Purtroppo, ancora oggi, ci sono molte persone profascismo, ma non è di certo una via a lanciare messaggi del genere. Ribadisco comunque che far polemica è inutile, perché allora un sacco di altre vie andrebbero rinominate. Siamo pur sempre in una democrazia, quindi se intitoli una via a Berlinguer, è giusto allora intitolarne una anche ad una figura politicamente opposta". "Sono d’accordo – dice Matteo Caputo, un operaio – con la Giunta comunale per le future vie dedicate a Berlinguer e Almirante. Siamo nel 2023, dobbiamo superare queste barriere ideologiche per una pacificazione nazionale. La storia fa parte del passato". "Siamo in una democrazia e c’è quindi libertà di pensiero, di azione e di parola – dice Guido Borsetti, pensionato – . Credo sia giusto che ogni istituzione politica dica la sua e mi sembra quindi normale questa libertà di espressione. Sono contento, inoltre, che la Prefettura abbia dato il nulla osta alla scelta di intitolare questa via a un personaggio politico. Come ci sono altre vie intitolate a figure politicamente diverse è democraticamente corretto fare anche questa via".
"Non sono favorevole – dice Vinicio Vinci, pensionato – perché questa cosa mi ha ricordato un passato ricco di brutalità. Almirante fu uno degli artefici e quindi non merita di ricevere un riconoscimento. Allo stesso tempo, è una sciocchezza il tentativo di nascondersi dietro le altre due vie: non parliamo di pacificazione nazionale, bensì di ‘"parificazione nazionale’ perché accostare una figura come Almirante a Berlinguer non fa parte della storia italiana".
Steven Santamaria