
Verso l’America’s Cup. Via col vento per due
MONTE ARGENTARIO
Anche quest’anno ci sarà un po’ di Argentario a dar man forte alle imprese di Luna Rossa. Si apre il sipario sulla 37esima edizione dell’America’s Cup, che si svolgerà a Barcellona dal 22 agosto. I team regateranno con i nuovi AC75, fino ad arrivare alle finali della Louis Vuitton Cup dal 26 settembre al 5 ottobre e la successiva sfida con New Zealand, il defender della Coppa America, dal 12 al 21 ottobre. Regate che spera di ripetere il team di Luna Rossa, nel quale anche in questa edizione militano due argentarini. Uno, Marco Capitani, si occupa della progettazione delle vele. L’altro, Stefano De Pirro, è invece il fisioterapista, colui che si prende cura degli atleti.
Per Marco Capitani, classe ’75 diplomato al Nautico di Porto Santo Stefano, sarà la quinta partecipazione alle competizioni della Coppa America. "Luna Rossa mi ha dato una grande opportunità – racconta –. Mi occupo della progettazione delle vele. Il mio ruolo ha diverse fasi: nella prima forniamo informazioni ai dipartimenti che ci stanno intorno. Come sails designer della North Sails, utilizzando i software specifici, possiamo prevedere i carichi a cui le attrezzature vengono sottoposti per poter così disegnare e costruire le varie parti. Poi forniamo i modelli aerodinamici sia per il simulatore che per i progettisti che lavorano alle performance della barca. Dopodiché, dopo aver progettato le vele del prototipo, dopo i test si passa a disegnare quelle dell’Ac75 ufficiale".
Per Stefano De Pirro, che nel 2021 aveva già collaborato come esterno, sarà la prima vera e propria esperienza di Coppa da membro del team. Cambia il suo modo di lavorare rispetto alla precedente edizione: si passa infatti dai grinder, che rendevano possibili le manovre a forza di braccia, a dei veri e propri ciclisti, che utilizzano la spinta sulle gambe per creare l’energia che permette di compiere le manovre. "La precedente Coppa America è sicuramente un ricordo bellissimo – racconta – soprattutto per le dinamiche del gruppo. La primissima sensazione ad Auckland fu di essere in una vera e propria famiglia. Ed è questo che mi ha convinto a chiedere di partecipare a un’altra campagna. All’interno del team mi occupo della prevenzione infortuni e di mantenere la squadra più in salute possibile. Seguo inoltre l’attività sportiva del sailing team in maniera tale da avere la miglior performance possibile".
Andrea Capitani