"Va rimandata la lotteria degli scontrini"

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Pure la cosiddetta ‘lotteria sugli scontrini’ agita non poco i commercianti. Il Governo si è inventato questa ‘novità’ un po’ per rilanciare i consumi e un po’ di più per scoraggiare l’evasione fiscale. Ai commercianti potrebbero stare bene tutte e due: la vera cosa di cui hanno bisogno adesso è lavorare. Cosa che, però, questa ‘lotteria degli scontrini’ complica non poco. Perché anzitutto chi non ha adeguato il proprio registratore di cassa deve farlo per forza e dunque deve spendere tra i 50 e i 100 euro, e poi perché ogni volta che un cliente vorrà giocare alla lotteria dovrà perdere del tempo per inserire i codici da trasmettere all’Agenzia delle entrate.

"I nostri negozianti neanche hanno ripreso a lavorare – dicono da Confcommercio – che già dovrebbero pensare a sostenere ulteriori spese e ad acquisire competenze per le nuove modalità operative dovute a questa lotteria. Chiediamo, per lo meno, più tempo. Già il 2 novembre il presidente nazionale Confcommercio Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli (nella foto), aveva chiesto al Governo una proroga dell’avvio della lotteria degli scontrini".

Considerato il breve tempo che resta a disposizione – aveva scritto Sangalli – per adeguare i registratori telematici, ed alla luce delle recenti restrizioni imposte a moltissime categorie economiche a causa dell’emergenza sanitaria, confidiamo nella previsione di una ulteriore proroga del termine di avvio della lotteria. La proroga consentirebbe, tra l’altro una partenza uniforme da parte di tutte le imprese del commercio, evitando distorsioni concorrenziali che, inevitabilmente, andrebbero a colpire gli operatori di minori dimensioni e più deboli".

anfa