Succube di moglie e figlio: lo picchiavano ogni giorno. Arrivano le condanne

Un uomo di 71 anni era costretto a subire angherie. Spesso lo facevano dormire in auto

Le indagini condotte dai carabinieri (Foto Ansa)

Le indagini condotte dai carabinieri (Foto Ansa)

Grosseto, 10 maggio 2024 – Lo costringevano a pulire in casa, non aveva in tasca un soldo neppure per fare la spesa. Spesso era costretto a dormire in auto perchè veniva spedito fuori di casa. E poi veniva picchiato con il manico della scopa, preso a calci e pugni. E’ in pratica finito ieri l’inferno che un uomo, di 71 anni, era costretto a subire.

Dopo l’intervento dei carabinieri (chiamati da una vicina di casa) i maltrattamenti erano conclusi. A compiere quegli atti davvero meschini erano stati la moglie e il figlio, di 65 e 22 anni, che hanno patteggiato dopo che erano stati allontanati dal giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna che aveva disposto il divieto di avvicinamento al settantunenne. A distanza da un anno dal primo provvedimento del tribunale, la donna e il ragazzo (difese Galletti e Galli) hanno patteggiato la pena: tre anni per la donna, due per il figlio. Pena che è stata applicata dal giudice Sergio Compagnucci con il consenso del sostituto procuratore Giampaolo Melchionna che aveva portato avanti le indagini insieme ai carabinieri della Procura.

L’anziano, che nel frattempo aveva provato a ricostruirsi una vita e si era trasferito nel nord Italia, si era anche costituito parte civile: riceverà mille euro come disposto dal giudice. Erano stati i carabinieri a indagare su quello che stava accadendo in quella casa grazie ad alcune registrazioni audio. In una di queste la donna e il figlio lo avevano costretto ad inginocchiarsi per pregare. Dopodichè aveva chiesto scusa e perdono per tutto quello che aveva fatto. Assumendosi di fatto la colpa, diventando succube della moglie e del figlio.

Una situazione questa che andava avanti, almeno per quello che ha raccontato l’uomo, da molti anni. Ma non aveva mai avuto il coraggio di denunciare per paura delle ritorsioni. La pena è stata sospesa per il ragazzo, che dovrà seguire un percorso di recupero per persone condannate per maltrattamenti in famiglia.