Un’opera speciale La Rivelazione nel museo

Il dipinto realizzato da Carlo Alberto Perillo sarà custodito in Armenia. Nelle sale della Santa Sede di Etchmiadzin ci sono oggetti inestimabili.

Un’opera speciale  La Rivelazione nel museo
Un’opera speciale La Rivelazione nel museo

L’opera "Rivelazione" dell’artista argentarino Carlo Alberto Perillo donata al proprietario della Santa Sede di Etchmiadzin, la Cattedrale considerata in Armenia come il nostro Vaticano. Si tratta infatti della prima chiesa della cristianità costruita nel 301 d.C. L’opera è stata incorniciata con vetro antiriflesso e anti effrazione, e farà parte dei tesori del museo. Tra le reliquie più preziose custodite nell’edificio vi sono oggetti sacri di grande valore storico, come la Lancia Sacra di Antiochia, identificata con la Lancia di Longino che trafisse Cristo; frammenti di legno ritenuti essere parte dell’Arca di Noè adagiata sul monte Ararat; reliquie varie appartenenti ai santi apostoli Pietro, Andrea e Giuda Taddeo; la mano destra di san Gregorio, che attraverso i secoli seguì i cattolici nelle loro varie residenze, come simbolo di autorità. Presente a ricevere l’opera il Padre Asoghik Karapetyan, direttore dei musei e dell’archivio storico nella Santa Sede di Etchmiadzin che ha ricevuto direttamente dal pittore la donazione.

"Il quadro sarà inserito tra i tesori del museo – commenta Perillo – dove troviamo le reliquie del santo Gregorio Illuminatore, venerato come santo anche dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa copta e dalla Chiesa ortodossa. Padre Karapetyan dice che quest’opera ha un forte tema spirituale e quando le persone la osserveranno sentiranno la forza dello spirito. E’ un momento tra i più importanti della mia carriera, in quanto una mia opera è stata scelta per un luogo di culto fra i più significativi del mondo della cristianità. È un onore enorme sia per me che per l’Italia, che rappresento".

Per il pittore argentarino un’altra soddisfazione, arrivata dopo quella dell’esposizione in Vaticano della sua scultura dedicata a Madre Teresa di Calcutta e Papa Giovanni Paolo II. Un bel riconoscimento per Perillo, artista a 360 gradi e quindi anche scultore, che aveva partecipato al 39esimo Premio Internazionale "Fontane di Roma", nel quale si omaggiavano le due figure ormai diventate iconiche per la chiesa cattolica.

Andrea Capitani