Una storia lunga 70 anni. Tradizione e innovazione sempre nel segno della continuità

La vicenda imprenditoriale della famiglia Bianchi, che con le sue varie attività ha caratterizzato la vita di molti grossetani. Il Grifone d’Oro e i pranzi preparati per Papa Wojtyla e per il presidente Ciampi .

Una storia lunga 70 anni. Tradizione e innovazione sempre nel segno  della continuità

Una storia lunga 70 anni. Tradizione e innovazione sempre nel segno della continuità

I veri imprenditori non aspettano qualcuno che su un piatto d’argento offra loro successo e denaro, non aspettano le occasioni ma le cercano: e se non ci sono in giro, le creano. Mario Bianchi, negli anni ’50, quando immaginare un futuro, con la testa ancora alla guerra da poco finita, non era certo facile ed avendo come base di partenza "solo" la piccola tappezzeria gestita dalla mamma Franca Baroni, dalla sorella Mara e da babbo Pietro che l’aveva pensata, ebbe la straordinaria intuizione di credere che quell’attività nello "sgabuzzino", dove appena ci si rigirava, potesse diventare il primo riferimento dei sogni di tanti grossetani. Sì, perché la fine della guerra aveva riportato speranza, voglia di vivere ed entusiasmo, e perché no, ambizioni tra le famiglie grossetane.

E Mario dette lo spazio giusto a queste ambizioni: dallo sgabuzzino passò a un negozio di diverse centinaia di metri, alla tappezzeria e alle tende aggiunse mobili classici e tappeti di pregio. I suoi investimenti mirati e la sintonia con la moglie Lucia, con la quale condivideva davvero tutto, portarono "i signori Bianchi" ad essere i più ricercati amici e consiglieri delle famiglie bene maremmane. E non solo. Oggi l’azienda, il Gruppo Bianchi, ha 70 anni: l’audacia, diceva Goethe, ha in sé genio, magia e potere. Mario ha trasmesso alla famiglia valori che, anche dopo la sua prematura scomparsa, nel marzo 2017, sono stati portati avanti, pure in mezzo a difficoltà prevedibili, con determinazione, impegno, rispetto delle scelte del padre, dalle figlie Alessandra, Daniela e Paola, tutte laureate, sempre in sintonia con mamma Lucia, e in pieno accordo nel prendere ognuna le responsabilità di gestire il Gruppo. La parte tradizionale, il negozio di via Tripoli, nell’ex Pidocchino, che dall’inizio degli anni ’80 è diventato la boutique del mobile e dell’arredamento (l’architetto Daniela Bianchi ne è l’anima e la guida preziosa) e il nuovo Centro Cucine, con il quale si interfaccia, completamente rinnovato. E poi il Centro Congressi "Fattoria La Principina", la cui struttura ha favorito lo sviluppo turistico, per esempio sportivo e congressuale della nostra Maremma. Anche per questo Mario Bianchi, che vedeva lontano, va ringraziato. Nel Centro inserì subito la figlia Alessandra mentre dal 1974 si aggiunse al Gruppo pure l’Hotel Approdo di Castiglione della Pescaia, un altro gioiello molto apprezzato e non solo nella Piccola Svizzera, al quale offre la sua guida esperta la figlia Paola.

E Mario Bianchi ha condiviso con la sua famiglia, la sua città e le autorità che si sono alternate alla guida. Mario fu nominato Cavaliere del Lavoro dalla presidenza della Repubblica e, nel 2002, con la sua famiglia, si vide assegnare il Grifone d’Oro consegnatogli quel 10 agosto con una cerimonia indimenticabile e partecipata al Teatro degli Industri. Ma tra i ricordi più belli ci sono il pranzo preparato e offerto in Curia per la visita a Grosseto di Papa Wojtyla nel 1989 e quello del febbraio 2002 in Prefettura per il presidente Azeglio Ciampi e la signora Franca. Che bella storia. Impossibile dimenticare Mario ma ora, come dice spesso mamma Lucia "insieme alle figlie, che si stanno impegnando con le loro famiglie, e i loro collaboratori, dando davvero il massimo per le aziende del Gruppo, pensiamo al futuro e a garantire il lavoro a decine di persone alle quali dobbiamo anche dire grazie!".