ANDREA FABBRI
Cronaca

"Una sentenza politica piena di contraddizioni"

I balneari di Marina chiamano l’avvocato cassazionista Cristina Pozzi. Incontro per capire cosa fare dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato

di Andrea Fabbri

"È una sentenza politica perché sposa una teoria che non è largamente condivisa tra i giurusti, ovvero quella secondo cui la direttiva Bolkestein sia direttamente applicabile. Cosa, che ovviamente non è, né può essere visto che una direttiva è un qualcosa a cui si deve uniformare una legge". Parole di Cristina Pozzi, avvocato cassazionista, già docente di Diritto comunitario all’università di Pavia. L’avvocato Pozzi sarà una degli ospiti eccellenti che l’Associazione balneari di Grosseto accoglierà giovedì mattina alle Terme Leopoldine (appuntamento alle 10.30) per un primo incontro operativo tra tutti i gestori dei bagnetti dopo la sentenza 182021 del Consiglio di Stato che sembra voler mettere fine alla vicenda delle concessioni demaniali marittime, disponendo che queste debbano per forza di cose essere messe a gara pubblica. E la Pozzi è proprio al pronunciamento 182021 che si riferisce quando parla di "sentenza politica".

"Per come la vedo io – afferma la Pozzi – il problema lo si sta facendo più grande di quello che è. Il Consiglio di Stato non è né il Governo, né il Parlamento. La magistratura amministrativa di secondo grado, non so quanto in maniera unanime e compatta, ha ritenuto di doversi esprimere a favore di una interpretazione della Bolkestein che non trova alcun fondamento. In sostanza – prosegue l’avvocato Pozzi – Il Consiglio di Stato dice la Bolkestein è immediatamente applicabile. Tuttavia non indica alcun requisito di partecipazione alle gare o di assegnazione delle concessioni. Quindi non la si può applicare tout court. Inoltre si contraddice: afferma che Bolkestein è immediatamente applicabile però dice al Governo e al Parlamento che bisogna fare una legge di riforma per le concessioni demaniali. E fissa un tempo: due anni. Perché due e non uno? O tre? E se nella legge di riforma il Parlamente decidesse che il periodo di transizione debba essere di 10 anni? Quindi in maniera implicita il Consiglio di Stato ci sta dicendo che la legge Centinaio ci ha visto giusto a individuare un periodo transitorio". All’avvocato Pozzi abbiamo chiesto delle concessioni di Marina e di Principina. "Sono convinta che il Comune di Grosseto abbia ben operato – afferma l’avvocato pozzi - I vistri balneari hanno in mano delle concessioni fino al 2033 sulla base di un atto amministrativo figlio di una selezione. La Bolkestein parla di selezione, Grosseto l’ha fatta. Chi può revocare quell’atto amministrativo? Su quali basi giuridiche? Ciò detto, fanno bene i balneari a prepararsi al peggio e a farsi valutare le aziende".