REDAZIONE GROSSETO

"TartAmare" ora ha il suo infopoint

Inaugurati, ieri al porto del Puntone, i due pannelli informativi, che forniscono informazioni sulle tartarughe

Al porto di Scarlino c’è l’infopoint di "TartAmare". Da ieri di fronte all’ufficio turistico del Comune, nella galleria commerciale della struttura portuale di viale Garibaldi al Puntone, sono presenti due pannelli informativi che forniscono importanti informazioni sui principali elementi che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle tartarughe marine. Nei cartelli si suggeriscono inoltre dei comportamenti corretti da mettere in pratica per rispettare il mare e tutti i suoi abitanti, salvaguardando l’ecosistema marino. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il sindaco, Francesca Travison, l’assessore al Turismo, Silvia Travison, del Comune di Scarlino e la responsabile scientifica dell’associazione Luana Papetti. TartAmare è un’associazione che si occupa della riabilitazione e della cura delle tartarughe marine, spiaggiate o trovate nelle reti dei pescherecci. "Per l’Amministrazione – spiega il sindaco Travison – è un onore oggi inaugurare questi due pannelli informativi di TartAmare, un’associazione che svolge un ruolo importante nella salvaguardia dell’ecosistema marino. Crediamo che il primo passo verso la tutela ambientale sia la sensibilizzazione dei cittadini su temi come quello che riguarda le tartarughe marine. Chi è informato può intervenire in prima persona per salvaguardare ciò che ci circonda. Scarlino da tempo fa parte anche del santuario Pelagos per la tutela dei cetacei, così come siamo impegnati nell’ottenimento delle certificazioni ambientali". Prima dell’inaugurazione dell’infopoint, nello stabilimento balneare Mamai Beach, al Puntone di Scarlino, è stato organizzato un incontro informativo rivolto agli addetti ai lavori per promuovere le buone pratiche in caso di avvistamento delle tartarughe. "Come centro di primo soccorso per tartarughe marine ci troviamo a soccorrere e curare spesso esemplari in difficoltà per essere rimasti intrappolati all’interno di reti da pesca, oppure feriti a causa dell’impatto con imbarcazioni – spiega Luana Papetti, responsabile scientifico del progetto di tartAmare – Quando si presentano questi casi capiamo che il nostro lavoro non può limitarsi solo a curare l’animale e liberarlo di nuovo in mare, ma deve arrivare in qualche modo a prevenire determinati eventi. Per questo abbiamo voluto fortemente l’installazione di questi pannelli informativi all’interno dei porti, luoghi frequentati da persone che già amano il mare e i suoi abitanti e che, grazie a questi infopoint, possono essere ulteriormente sensibilizzate e informate riguardo ai pericoli che minacciano questa particolare specie animale che popola i nostri mari, ovvero la tartaruga marina".