Servizi ai cittadini: "Sanità, basta doppioni"

Secondo Asea bisognerebbe puntare ad avere strutture complementari "I due ospedali, ad esempio, dovrebbero offrire competenze diverse" .

Quando si parla di competitività di un territorio, il concetto è legato ai servizi rivolti ai cittadini. Un tema centrale, sull’Amiata, è la sanità. Mettere in discussione il modello attuale e pensare a un ospedale sul territorio che possa dare servizi maggiori, è quanto propone Asea, un soggetto che rappresenta centinaia di imprese. Basta con due ospedali (Castel del Piano e Abbadia) che sembrano "fare a gara" a chi ha più dell’altro, per Asea le due strutture debbono essere complementari. "Ha davvero senso, ed è davvero economico, avere decine di ambulanze che viaggiano ogni giorno dai paesi dell’Amiata verso gli ospedali di Grosseto, Siena e Nottola? – si chiedono dal Cda di Asea – Siamo in grado di tutelare la salute dei cittadini con un’organizzazione come questa, senza una chirurgia, senza un punto nascita, senza una rete di pronto soccorso che sia degna di questo nome, nonostante gli sforzi titanici degli operatori?". Poi Asea lancia una sfida: "Se non in un territorio così scarsamente popolato, dove poter sperimentare ospedali che sarebbero in grado, lavorando in sinergia, di offrire servizi qualificati e completi? Le strutture ospedaliere di Castel del Piano e Abbadia potrebbero intraprendere una strada di collaborazione, così da rappresentare due sedi della stessa unità, offrendo non servizi pressoché identici al ribasso, ma specializzandosi ognuno in un determinato settore". Asea proporrebbe ad esempio "un solo Pronto soccorso, ma con spazi e organici adeguati e un Pronto soccorso pediatrico, perché essere attrattivi per le giovani famiglie e poi non poter garantire un’assistenza adeguata ai bambini, non è proprio semplice". "Chiediamo agli amministratori, locali e regionali, un moto di coraggio – concludono –: stravolgete questa logica miope ed egoista dell’orticello tenuto male".

Nicola Ciuffoletti