Seduti intorno alla bara del loro amato Mattia

Fino all’ultimo gli amici sono voluti stare accanto al 18enne che ha perso la vita

Seduti intorno alla bara del loro amato Mattia

Seduti intorno alla bara del loro amato Mattia

Fiori bianchi a corredo della bara color avorio.

Tutti i compagni di classe, rigorosamente vestiti di nero, erano seduti accanto al feretro. Come in un abbraccio simbolico al "Cappe", il loro amico morto a 18 anni in un maledetto incidente di moto domenica scorsa sulla Scansanese, dove ha perso la vita anche l’altro centauro Leonardo Di Marte.

La piccola chiesa di Pomonte non ce l’ha fatta ad accogliere tutta quella gente che ieri pomeriggio era arrivata per dare l’ultimo saluto a Mattia Cappellani, il giovane che è volato via troppo presto.

A fare da contorno a questa triste giornata le sue amate moto che lo hanno prima "salutato" all’arrivo in chiesa e poi alla fine con un rombo assordante prima del suo ultimo viaggio terreno.

"Se Mattia fosse qui – ha detto il parroco nella sua omelia funebre – vi direbbe di non sprecare il vostro tempo in cose inutili. Vivete in maniera leggiadra, il tempo è troppo prezioso per sprecarlo in litigi. Ricordatelo sempre: Mattia sarà sempre uno di voi". Commovente anche la lettera letta dal professor Simone Pizzinelli, della classe 5EN del "Manetti-Porciatti", la classe che frequentava Mattia Cappellani. "Nella clessidra di Mattia – ha detto tra le lacrime il professore – c’era rimasta troppa poca sabbia. Continuate a volergli bene".

Il feretro, sempre accompagnato dai compagni di classe, è uscito dalla chiesa tra gli applausi e al rombo assordante delle moto, la grande passione di Mattia Cappellani, che hanno seguito il carro funebre tra due ali di palloncini bianchi che volavano in cielo. Come il destino crudele che ha voluto portarsi via un ragazzo di 18 anni.