REDAZIONE GROSSETO

Rinnovabili, restano i dubbi: "C’è il rischio speculazione"

L’assessore all’Ambiente, Serena Falsetti, interviene dopo la visita di Monni "Apprezzabile l’impegno della Regione, ma temiamo lo sfruttamento selvaggio" .

Un momento dell’incontro in Provincia

Un momento dell’incontro in Provincia

PITIGLIANO Anche gli amministratori di Pitigliano escono amareggiati da Palazzo Aldobrandeschi, dove venerdì l’assessore regionale Monia Monni ha incontrato i sindaci maremmani e il presidente della Provincia di Grosseto, Francesco Limatola per parlare della proposta di legge regionale sulla transizione energetica e la definizione delle aree idonee o non idonee per l’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici. A rappresentare l’amministrazione comunale c’era Serena Falsetti, assessore all’ambiente. "Pur apprezzando lo sforzo che sta facendo la Regione per limitare i danni della normativa nazionale – spiega Falsetti - non abbiamo ottenuto le rassicurazioni che auspicavamo rispetto alle possibilità di limitare il rischio di speculazione energetica e sfruttamento selvaggio, che potrebbe interessare un territorio di confine come il nostro, con cabina primaria, già aggredito dalle tante domande di impianti, in corso di valutazione. Del resto, la suddivisione in aree idonee e non idonee non mette al riparo neppure queste ultime, dal momento che nelle aree idonee viene semplicemente agevolato l’iter burocratico, mentre nelle aree non idonee è più complesso, ma non è detto che non possano esservi installati impianti". Falsetti ribadisce a nome dell’amministrazione che non è contraria alle rinnovabili. "Stiamo anche portando avanti un percorso per la costituzione della comunità energetica rinnovabile – spiega - ma chiediamo maggiore tutela contro l’invasione di grandi impianti che stravolgerebbero per sempre il territorio e la sua economia. Le nostre preoccupazioni sono giustificate anche da ciò che è avvenuto in passato, con progetti che non è stato possibile fermare. Un esempio per tutti sono le centrali idroelettriche delle Cascate del Londini". Questa proposta di legge non convince nemmeno il sindaco, Giovanni Gentili. "Mi sembra assurdo – Gentili - che ci vengano dati degli obiettivi di produzione da raggiungere e, nonostante ciò, non sia possibile bloccare tutto quello che viene dopo. Noi non intendiamo sfuggire alle nostre responsabilità, siamo pronti a fare la nostra parte. Ma non vogliamo diventare territorio di conquista e su questo non abbiamo ricevuto garanzie. Cercheremo di capire insieme agli altri Comuni dell’area, e ai comitati che ci supportano in questa battaglia, come procedere per mettere un freno a questo tipo di speculazioni". Nicola Ciuffoletti