
Giovanni Nistri
La lotta al crimine è un mestiere durissimo, come è noto e come emergerà in maniera ancora più evidente dalla lettura di ’Guerra alla camorra, assalto ai Casalesi’, autore il generale dell’Arma Carmelo Burgio, ospite domani pomeriggio dalle 18 del talk show di Giancarlo Capecchi all’Hotel Granduca, che verrà ripreso da TV9 e trasmesso giovedì prossimo alle 21.25.
Solo chi sta o è stato come Burgio, già comandante provinciale di Caserta, in mezzo alla tempesta sa raccontare, ed ha il coraggio per farlo, le difficoltà di un conflitto che sembra eterno.
Carmelo Burgio parla della sua esperienza quinquennale di comandante provinciale dei Carabinieri di Caserta, in un periodo segnato dalla lotta senza quartiere alla camorra. In un racconto ricco di dettagli, l’autore presenta la propria esperienza, le storie di colleghi, cita atti ufficiali, documenti processuali e cronache giornalistiche, offrendo una visione profonda e complessa di un impegno che ha cambiato il destino di un’intera provincia.
Il ’clan dei casalesi’ è un fenomeno criminale dalle caratteristiche uniche, che si intrecciano con la storia e la cultura della regione, e che impongono un approccio strategico altamente specializzato.
Questo libro, come un reperto di indagine storica, mostra l’intensa attività di contrasto messa in atto per fronteggiare i vari aspetti della criminalità organizzata.
Dal racconto dei latitanti, ai sequestri di capitali derivanti dalle attività illecite della camorra, fino alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui rischi del potere mafioso.
La prefazione di Giovanni Nistri, già comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, è preziosa e rappresenta anche un invito a leggere il libro di Burgio sottolineando che il racconto non è costruito su atti di polizia o documenti giudiziari “arricchiti” per orientamento politico o capacità espressive, ma è frutto – al contrario – "di un’esperienza vissuta in prima persona da lui e dai suoi militari, dura ma addolcita dai risultati ottenuti".
A quale prezzo, in termini di rischio e rinunce ad una vita privata ’normale’, lo racconterà il generale.