
tiemme
Grosseto, 28 luglio 2018 - Tiemme, quante polemiche tra i pendolari. Il motivo? Gli aumenti dei ticket. I biglietti urbani sono infatti saliti da 1,20 euro a 1,50 euro (prezzo fisso urbano in tutta la Toscana), con un rincaro del 25%. Sull’extraurbano, per esempio da Grosseto a Marina una corsa passa da 1,80 a 2,60 euro (80 centesimi in più, +44%).
Il mensile per Marina aumenterà da 33,50 a 46,50 euro (13 euro in più, +38%). Da Grosseto a Firenze, da 11,70 si passerà a 14,10 euro (2,4 euro di differenza, +20%). Cancellato l’abbonamento settimanale, tra le proteste rimaste comunque inascoltate degli utenti.
«Questi aumenti non sono assolutamente giustificati – inizia Danilo Croci –. A Grosseto basta guardare un autobus che passa per capire che c’è qualcosa che non va. Mi riferisco ai mezzi che circolano che sono spesso vuoti. Magari, invece di avere dei mezzi grandi come nelle città metropolitane, per economizzare il tutto basterebbero autobus più piccoli. Adattati alle esigenze di una città come Grosseto dove ci sono persone che non sono mai neppure salite sul pullman».
Stesso argomento per cui ribatte Mauro Piazzi. «Gli aumenti dei biglietti dei pullman, come tutto il resto mi sembra delle bollette che stanno arrivando in questi giorni, non sono assolutamente giustificati. Prima di aumentare il ticket bisognerebbe far capire alla gente che il pullman è un mezzo importante e che dovrebbe essere utilizzato al posto dell’auto. Ma manca la cultura per fare certe cose. E poi dai numeri dei passeggeri, che sono sempre di meno, forse la dirigenza dovrebbe capire che gli aumenti dei biglietti non faranno altro che desertificare ancora di più i mezzi».
Marcello Biondi insiste: «I servizi essenziali nella nostra provincia stanno sparendo – dice -. Mi riferisco ai treni che non ci sono, gli autobus che non servono più i piccoli paesi dell’entroterra, gli ospedali ce chiudono. Credo che serva un cambio di rotta repentino da parte della politica. Credo anche io se ci fossero comunque degli autobus in città più piccoli e maneggevoli e offrissero un servizio all’altezza, allora non ci sarebbe bisogno di aumentare i biglietti».
«Non è un servizio decente – aggiunge Marcello Paolini – ecco perché sono sempre vuoti: mi riferisco ai ritardi e alla pericolosità delle persone che ci salgono. E poi lasciano spesso clienti a piedi. Nei giorni scorsi – conclude – ho trovato una persona che faceva l’autostop per andare al lavoro al Casotto Pescatori perché il mezzo non era passato. Sembra normale?».