"Questione stazioni appaltanti La burocrazia uccide le imprese"

Le gare di appalto rappresentano, per le piccole e medie imprese italiane, una vera e propria scalata. Non a caso, infatti, l’Osservatorio nazionale sulla burocrazia di Cna ha deciso di intitolare "Appalti pubblici. L’Everest delle piccole imprese", il IV Rapporto sulla burocrazia, che è stato presentato nella sede di Cna Grosseto alla presenza di molti rappresentanti delle istituzioni e delle principali stazioni appaltanti della provincia di Grosseto. "Abbiamo organizzato questa iniziativa di confronto tra imprese e istituzioni molto partecipata – ha detto Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – per favorire la consapevolezza, da parte di tutti i soggetti coinvolti, delle difficoltà che le piccole imprese incontrano nella partecipazione alle gare di appalto pubbliche". L’economia generata dal mercato degli appalti pubblici rappresenta il 13% del Pil europeo. In Italia, nel 2021, l’importo totale degli affidamenti sopra i 40mila euro è stato di 199,4 miliardi di euro, con un aumento del 6,6% rispetto al 2020 e del 13,4% rispetto al 2019. Decisioni che non favoriscono, quindi, la partecipazione delle Pmi: "Si ha la sensazione che il Paese con un maggior patrimonio di piccole imprese non metta in atto politiche adatte a favorire la loro partecipazione al mercato degli appalti", ha detto il presidente di Cna Grosseto Riccardo Breda. Secondo i dati del IV Rapporto, infatti, analizzando le classi di importo delle gare del 2021, le micro imprese, che sono oltre il 96% del totale delle imprese italiane, possono potenzialmente accedere solo al 17% del mercato degli appalti pubblici, e la quota che riescono effettivamente ad aggiudicarsi fatica a superare il 5% del valore complessivo di questo mercato. Analizzando i dati relativi alla provincia di Grosseto emerge come le principali stazioni appaltanti facciano fatica a suddividere in lotti gli appalti e a motivare la loro scelta.

In materia di valorizzazione delle piccole imprese, 1 bando su 10 di quelli realizzati in provincia di Grosseto indicata tra i criteri premiali una sede vicina al luogo di svolgimento dei lavori. Esiste comunque una difficoltà a introdurre clausole premiali nel bando che non vengano dichiarata incostituzionali o annullate in giudizio. Sempre sul territorio, il 20% dei bandi analizzati contiene indicazioni specifiche per i consorzi di imprese artigiane. Circa la digitalizzazione e la trasparenza delle procedure di gara, 8 stazioni appaltanti su 10 usano la piattaforma Start della Regione Toscana, mentre 4 stazioni appaltanti su 10 non pubblicano alcuna dato relativo all’aggiudicazione (data di aggiudicazione, totale delle imprese che presentano le offerte, percentuale di ribasso aggiudicata, soglia di anomalia).