Qualità della vita del "Sole 24 Ore" Bambini, giovani e anziani La Maremma tra luci e ombre

Ottimi tra i "giovani" (5° posto assoluto), meno con i "bambini" (49°) e gli "anziani" (80°). La nostra provincia di Grosseto brilla per in modo particolare per gli spettacoli.

Bambini, giovani e anziani hanno bisogni e necessità diverse, quali sono le città in cui queste fasce di popolazione vivono meglio e perché? A stabilirlo è una classifica elaborata dal Sole 24 Ore che ha analizzato alcuni indicatori che hanno permesso di scoprire quali sono le province con la migliore qualità di vita per fascia d’età. La ricerca si basa su tre indici generazionali, calcolati ciascuno su 12 parametri statistici. Dall’indagine emergono divari territoriali, l’Emilia Romagna, ad esempio, si posiziona in vetta alla classifica per la qualità della vita dei giovani e si piazza al terzo posto con Ravenna (e quattro città tra le prime 20 province) nella classifica che misura il benessere per i più piccoli. E la Maremma? I risultati sono altalenanti: per quanto riguarda la classifica che riguarda i bambini, la provincia di Grosseto "galleggia" al 49esimo posto. Peggio in Toscana fanno soltanto Massa Carra e Pistoia. Tra i dodici indicatori 8spazio abitativi, pediatri, asili nido, servizi sociali per minori, competenze numeriche e alfabetiche, edifici scolastici con la palestra, rette delle mense, giardini scolastici, verde, sport e delitti), la provincia chiude a metà del guado. Ottima invece la posizione nella categoria "giovani". La Maremma si piazza al quinto posto, prima delle Toscane. Tra i dodici indicatori ci sono il quoziente di matrimoni, età media del parto, laureati, disoccupazione giovanile, bar e discoteche, concerti (qui la Maremma raggiunge addirittura il terzo posto), aree sportive e amministrazioni Under 40. Più ombre che luci nella speciale classifica riservata agli anziani: la Maremma chiude all’80esimo posto (su 107). La statistica ha fatto conto di speranza di vita, posti letto nelle Rsa, persone sole, geriatri, assistenza domiciliare, infermieri, trasporto anziani e disabili, orti urbani, consumo di farmaci per malattie croniche, biblioteche, consumo farmaci per la depressione ed esposizione per inquinamento acustico.