
Simiani chiede spiegazioni al ministro sulla decisione del Comune di Orbetello nei confronti dell’Anpi
Sarà il ministero dell’Interno a pronunciarsi su quanto avvenuto a Orbetello per il 25 aprile. L’autorizzazione non concessa dal Comune per i festeggiamenti nel Parco dell’Ex Idroscalo (quello che la maggioranza del sindaco Andrea Casamenti vorrebbe intitolare a Italo Balbo), la decisione dell’Anpi di festeggiare lo stesso la ricorrenza della Liberazione e la multa di 566 euro fatta dai vigili urbani sono gli argomenti attorno ai quali ruota l’interrogazione presentata in Prima Commissione dal deputato del Partito Democratico Marco Simiani (nella foto).
Nel ripercorre i fatti, Simiani parte dall’inizio, ovvero dall’autorizzazione che il Comune non avrebbe concesso per i festeggiamenti, per ragione di ‘ordine pubblico’. La decisione, a quanto pare, è stata adottata dall’amministrazione dopo l’invito alla ‘sobrietà’ arrivato dallo stesso Governo, per via del lutto nazionale seguito alla morte del Papa, che è stato esteso a cinque giorni e arrivava quindi a comprendere anche il giorno del 25 Aprile, in cui cadeva la ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
Al di là di un prevedibile polverone divampato sui sociale network, tra i profili degli amministratori lagunari e quelli dei cittadini che li hanno accusati di aver negato l’autorizzazione per fare un dispetto ‘politico’ all’Anpi, la questione merita, secondo l’onorevole Simiani, una pronuncia istituzionale. Per capire prima di tutto se il ministero "sia a conoscenza dei fatti accaduti – scrive Simiani – e se abbia ricevuto comunicazioni ufficiali in merito al divieto imposto dal Comune di Orbetello all’Anpi di celebrare il 25 Aprile".
E poi ancora "quali iniziative urgenti intenda intraprendere per accertare le motivazioni reali che hanno portato a tale decisione, alla luce dei principi costituzionali e delle leggi vigenti" e infine "quali iniziative di competenza intenda adottare a livello nazionale per garantire che episodi simili non si ripetano in futuro e che la celebrazione delle ricorrenze fondamentali per la storia della Repubblica possa svolgersi liberamente e senza ingiustificate restrizioni in tutti i comuni italiani".
Riccardo Bruni