Pinete della costa attaccate dai parassiti e a rischio incendio

Esperti molto preoccupati: "Patrimonio arboreo molto compromesso"

La pineta a Marina di Grosseto

La pineta a Marina di Grosseto

Grosseto, 17 giugno 2019 - Pinete. Uno dei gioielli della Maremma , ma non solo. Pini marittimi e domestici che disegnano paesaggi da centinaia di anni. Che però adesso sono sotto attacco: a pochi giorni dal boom dell’estate , in gran parte della fascia costiera, da Capalbio a Follonica, passando per Principina, Marina, Castiglione della Pescaia e Punta Ala, zone che ospitano milioni di alberi, si rischia un rapido deterioramento. Rapidissimo , secondo alcuni esperti.

«Le pinete non stanno bene per diversi motivi». Inizia così Benvenuto Spargi, dottore forestale cui è stato dato l’incarico di consulente del Comune di Grosseto per redigere un piano e fare una mappa della situazione delle pinete litoranee. E dopo il primo Tavolo istituito dall’Amministrazione, i problemi che sono venuti a galla sono molteplici. «Il primo è legato ad un problema fitosanitario a carico del pino marittimo – dice l’esperto –. Il Matsucoccus, il parassita che attacca il pino marittimo, ha portato in alcune zone al 100% del danno. Lì ormai è impossibile fare qualsiasi cosa». Principina a Mare e Punta Ala soprattutto. Ma anche in alcuni punti di Marina di Grosseto sono centinaia i pini marittimi morti, ormai abbattuti a terra. E ancora : «Il pino domestico solo apparentemente non ha problemi. In realtà non è così. Da sempre quell’albero è stato l’incubatore dei parassiti per tutte le altre specie. Ma adesso la malattia si sta espandendo. Ci sono aree diffuse di piante malate, che abbiamo tagliato, come nella zona delle Colonie a Marina e a Fiumara». Senza dimenticare gli incendi. Perchè dove la natura lotta per assestarsi, arriva l’uomo a metterci il carico da novanta. Le fiamme che in Maremma hanno già devastato (nel 2012 e 2016) ettari di pineta storica sono stati il primo campanello d’allarme , che Spargi ha raccolto. Un problema serio dunque, che anche la Regione ha compreso perfettamente.

«Dobbiamo agire per step – aggiunge l’esperto – . In questi mesi è stato redatto e presto sarà operativo un piano antincendi da parte della Regione. Propedeutico a tutto il resto». Spargi spiega meglio: «Le pinete ormai da anni sono abbandonate. Prima c’era un’economia che iniziava con la piantumazione, la raccolta dei pinoli e si concludeva con il taglio e la piantumazione. Adesso non c’è più niente: quella zona si sta trasformando in un bosco naturale, che avrebbe anche un senso, ma il problema è che in caso di incendio il carico combustibile non è più controllabile». Come successo per il grande incendio del 2012 , quando l’accelerazione del fuoco fu brevissima per colpa del sottobosco. Ma ripulire il sottobosco non è facile. Perchè non bastavano parassiti e i piromani. C’è anche da fare i conti con la burocrazia: il 90% delle aree pinetata del comune di Grosseto sono private. Quando il piano antincendi sarà pronto, bisognerà iniziare la pulizia. Ma non si può entrare nelle zone private senza permesso. In questi giorni le pinete di Marina e Principina di proprietà dell’Amministrazione sono state ripulite come da cronoprogramma. Restano le private.