
Giovanni Puliatti
Tre anni e mezzo con l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni.
È questa la pena inflitta dal Tribunale di Grosseto a Marcello Moretti, 67 anni, ex dipendente di Confesercenti, imputato principale nel processo per un presunto giro di permessi di soggiorno illegali, pratiche che avvenivano per via telematica.
I fatti risalgono ad un periodo di tempo compreso fra il 2008 e il 2011.
Nel 2011 Moretti e altri quattro indagati finirono agli arresti domiciliari. Il processo oltre a Moretti ha visto altre 13 persone imputate, fra italiani e stranieri.
La sentenza è stata pronunciata ieri dal collegio giudicante costituito dai giudici Giovanni Puliatti, Adolfo Di Zenzo e Andrea Stramenga.
Moretti era accusato anche di violenza sessuale nei confronti di una donna albanese per la quale aveva chiesto il permesso di soggiorno. Reati per i quali Moretti è stato assolto.
Moretti invece, è stato condannato per aver favorito l’ingresso sul territorio nazionale di cittadini stranieri attraverso la presentazione delle pratiche per il rilascio di permessi di soggiorno sulla base di assunzioni fittizie da parte di imprese che spesso erano ignare di quanto stava accadendo.
Reato contestato anche a Chiara Chimienti, 40 anni, anche lei dipendente della Confesercenti. Accusa dalla quale la donna ieri è stata assolta per non aver commesso il fatto. Fra gli italiani finiti alla sbarra anche Antonio Sanna, 68 anni, Paolo Palumbo 54 anni, titolare di un’agenzia antifortunistica all’epoca dei fatti, e Patrizia Favetta, quest’ultima assolta per non aver commesso il fatto.
Palumbo è stato condannato a 2 anni di reclusione e 30mila euro di multa per aver favorito l’ingresso di cittadini stranieri sul territorio nazionale mentre è stato assolto dall’accusa di estorsione perchè il fatto non sussiste.
Stessa formula di assoluzione anche per Sanna mentre l’accusa di truffa è andata prescritta. "Questo processo sconta un vizio di origine – ha detto nella sua arringa l’avvocato Filippo Maria Bougleux, difensore di Palumbo – per inconsistenza degli atti di indagine".
Fra 90 giorni le motivazioni della sentenza. Nel processo la Confesercenti, assistita dall’avvocato Luciano Giorgi, si era costituita parte civile nei confronti di Moretti. Il Tribunale ha rimesso tutto nelle mani della sezione civile che dovrà quantificare il danno.
Angela D’Errico