Facilitare l’apprendimento, dare vita a progetti di formazione ed evitare la dispersione scolastica. Sono questi gli obiettivi del Patto educativo di comunità, uno strumento introdotto nel giugno scorso dal Ministero dell’istruzione, che permetterà ad enti locali, realtà pubbliche e private, imprese, terzo settore e scuole di sottoscrivere accordi specifici. Un patto educativo dove la comunità diventerà educante rafforzando il legame non solo fra scuola e famiglia ma anche tra scuola e comunità. La giunta guidata da Andrea Benini ha approvato un atto di indirizzo che nelle prossime settimane si concretizzerà nel confronto fra scuole e realtà pubbliche e private. "Andare nella direzione del patto di comunità – spiega l’assessore Barbara Catalani - significa provare a riportare ordine facilitando i processi di crescita e di apprendimento, contrastando la dispersione scolastica e approdare ad un tipo di formazione che consenta di avere chance nella società della conoscenza". "Vuol dire – prosegue - guardare lungo per connettere i ragazzi a circuiti virtuosi che devono costruirsi anche fuori dalla scuola, che siano di stimolo anche per quella categoria conosciuta come Neet, che ritiene di non trovare nella società alcun stimolo per crescere". Catalani ricorda come in questi anni i servizi educativi e la scuola sono stati al centro delle politiche cittadine. "La comunità dello sport, quella del volontariato, quella culturale – spiega Catalani - sono entrate in contatto con il mondo della scuola offrendo occasioni di crescita e di opportunità. Lo stesso è stato fra mondo dell’impresa e scuole superiori ma anche per quelle dell’obbligo. Oggi la scuola, la famiglia, l’oratorio sono state talvolta sostituite da una moltitudine di attori che danno una mano nel processo formativo e di crescita".
L’esperienza di Spazio Ragazzi ne è un esempio: uno spazio che nasce per intercettare il disagio e trasformarlo. Il Patto prevede il confronto e la programmazione fra scuole, docenti e famiglie per progettare e gestire insieme attività di supporto per gli studenti più fragili attraverso laboratori su tematiche diverse come competenze digitali, cittadinanza e partecipazione, radio, arte, teatro, cinema.