
Il corpo della donna viene portato all'obitorio (Aprili)
Grosseto, 24 ottobre 2019 - Uccide la madre e poi la rapina. Giuseppe Di Gioia (nella foto) è stato condannato a 18 anni per omicidio preterintenzionale dalla corte di assise del Tribunale di Grosseto, per aver causato la morte della madre il 24 ottobre del 2015 al termine di un litigio. Dopo l'ennesima richiesta di soldi del figlio, la donna si era rifiutata di assecondarlo ancora, ma l'uomo, spinto da un gesto d'ira, avrebbe afferrato l'anziana al collo, causandone la morte senza volerlo. Il bisogno costante di soldi nasceva dalla dipendenza al gioco che aveva Di Gioia. La donna fu trovata morta nel suo appartamento a Grosseto.

L'uomo è stato anche condannato per rapina: dopo la morte della madre avrebbe simulato un furto mettendo a soqquadro l'abitazione. In più Di Gioia dovrà a versare un risarcimento di 40mila euro come provvisionale nei confronti della sorella. Secondo la difesa, rappresentata dagli avvocati Alessia Ceraolo e Sabrina Pollini, Di Gioia non voleva uccidere la madre e non c'è prova di un'aggressione, l'unica sua colpa sarebbe stata quella di non aver chiamato il 118. Gli avvocati hanno annunciato ricorso in appello.