Due denunce e fascicolo aperto in Procura per diffamazione aggravata su facebook. Le ha depositate il Servizio associato della Polizia locale dell’Unione dei Comuni Montana Colline Metallifere a seguito di alcuni post ritenuti offensivi e denigratori nei confronti di due agenti.
"I cittadini – dice il presidente dell’Unione, Marcello Giuntini (nella foto) – hanno pieno diritto di criticare e manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, la possibilità di denunciare possibili errori o illeciti delle autorità. Tale diritto però incontra dei limiti, qualora l’opinione espressa giunga a ledere l’altrui riservatezza e reputazione. Il diritto di critica e la libertà di opinione non possono essere equivocate con la libertà di offesa, di ingiuria, di diffamazione. Sempre più spesso capita di imbattersi nella lettura di post o commenti a dir poco sconvenienti contro la Polizia locale. Nel caso di specie i post sono stati scritti da persone sanzionate perché avevano infranto il codice della strada. Non possono essere accettati insulti o commenti denigratori nei confronti degli operatori di Polizia. Infatti gli agenti sono pubblici ufficiali, che fanno il loro dovere, hanno una propria dignità agendo spesso in condizioni difficili per assicurare la sicurezza dei cittadini. Usare certi toni o insulti costituisce a tutti gli effetti una violazione del codice penale".
Lo scopo di questa azione dell’ente, oltre a quello di richiedere la condanna dei responsabili dei post, è anche quello di "informare i cittadini – dice Giuntini – che inserire un commento su una bacheca di un social network significa dare a quel messaggio una diffusione che potenzialmente ha la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone, sicché, laddove questo sia offensivo, deve ritenersi integrata la fattispecie aggravata del reato di diffamazione come ha sentenziato la Corte di Cassazione in una recente sentenza".