REDAZIONE GROSSETO

Occhio alle case L’allarme sulla costa "Oltre 8500 fabbricati non commerciabili"

Matano: "Difformità al momento della vendita, serve attenzione". L’ex politico mette in guardia: "L’atto di conformità è necessario. Ora un Comitato con cittadini, amministratopri e agenzie per sanare".

Occhio alle case L’allarme sulla costa "Oltre 8500 fabbricati non commerciabili"

"Molti fabbricati, presenti a Marina di Grosseto, realizzati tra gli anni 60’ e 2004 possono risultare, da un controllo edilizio, "non commerciabili"". La "bomba" la sgancia Gaetano Matano, politico grossetano che scrive comunque anche per conto di "altri cittadini". "Come sappiamo i numerosi fabbricati racchiudono in sé complessivamente circa 8500 appartamenti presenti sulla fascia costiera tra Principina a Mare e Marina di Grosseto - aggiunge - Le motivazioni della non commerciabilità nascono purtroppo dalle difformità che si presentano durante la vendita dell’immobile. Infatti dopo il 2004 per la vendita è obbligatorio esibire il certificato di conformità urbanistica. Che attesta la corrispondenza tra l’immobile e il titolo edilizio depositato in Comune previa licenza edilizia. L’atto presentato obbligatoriamente al notaio ne attesta la regolarità urbanistica che deve essere uguale al progetto originale presentato dal costruttore al Comune. Ed è qui che l’ignaro venditore dell’immobile verrà a conoscenza se il suo appartamento è commerciabile o meno. Se dalla stesura dell’atto di conformità si manifesta la difformità al fabbricato superiori al 2% al progetto originale sicuramente l’immobile non rientra tra quelli commerciabili". Matano prosegue: "Inoltre la difformità da sanare è vincolata anche dal parere delle belle arti di Siena. Il vincolo se negativo mette fine a qualsiasi iniziativa sanatoria del fabbricato eccetto un condono edilizio. Purtroppo è una triste realtà che coinvolge migliaia di famiglie proprietarie di alloggi sulla costa, ignare ancora oggi del problema. Prima del 2004 non c’era l’obbligo nella vendita di presentare l’atto di conformità. Quindi si comprava e si vendeva liberamente. L’acquirente o colui che riceveva l’immobile a qualsiasi titolo (per eredità o donazione) era ignaro delle eventuali difformità edilizie presenti sul fabbricato". Secondo Matano "che colpa può avere colui che in buona fede è divenuto proprietario di un immobile costruito prima del 2004 e solo nella vendita del proprio appartamento si rende conto che quello che possiede potrebbe essere difforme e quindi non rientrare tra i beni commerciabili? Ecco perché è importante oggi comunicare alle migliaia di proprietari di appartamenti della costa maremmana di apprendere le difformità riscontrate sui fabbricati ove sono insiti i propri appartamenti". Chiude con la proposta: "Agenzie immobiliari e Amministratori di condomini affianchino i proprietari costituendo un comitato affinché si possa tutti insieme spronare le istituzioni politiche a provvedere quanto prima, a sanare l’increscioso e non voluto problema, tenendo conto che sin dal 1960 al 2004 i costruttori hanno depositato presso gli uffici comunali i progetti di realizzazione in base alla licenza edilizia ottenuta e solo oggi attraverso l’ atto di conformità si comprende se tra il progetto originale e lo stato dei fatti vi sono difformità non sanabili".