"Non è questa la strada per incentivare al massimo l’uso delle carte"

Critiche anche da Confartigianato e Cna. Mauro Ciani: "Prima di arrivare alle multe non si è fatto nulla per aiutare le imprese"

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Critiche all’obbligo del Pos anche dal mondo dell’artigianato. Non tanto per lo strumento elettronico in sé, quanto, piuttosto, per tutto il meccanismo sanzionatorio attraverso il quale il Governo vorrebbe dare un giro di vite all’evasione fiscale.

"Non siamo ovviamente contrari all’utilizzo e all’impiego della moneta elettronica – afferma Mauro Ciani, segretario generale di Confartigianato imprese Grosseto – Tuttavia non crediamo che il sistema delle multe messo in piedi dal Governo sia lo strumento migliore per diffondere l’utilizzo delle carte in luogo del contante. Il vero punto, poi, è un altro – aggiunge Ciani – Prima si è introdotto l’obbligo del Pos, ovvero della detenzione dello strumento che consente il pagamento elettronico senza collegarlo direttamente alle multe. Adesso, invece, dal 30 giugno scattano sanzioni anche pesanti. Ebbene tra il primo e il secondo passaggio è trascorsa una infinità di tempo durante la quale non si è fatto nulla per intervenire sulle vere criticità di questo sistema. Non si è fatto nulla per abbattere i costi delle transazioni e si è fatto ancora di meno – rimarca il segretario di Confartigianato Grosseto – per calmierare i costi per l’acquisto o il noleggio degli apparecchi tecnici necessari. E poi bisognerebbe affrontare in maniera seria il problema tecnologico. perché ci sono molte micro-imprese che lavorano in mobilità. L’artigiano che ti viene a casa a fare un lavoro deve dare la possibilità al cliente di pagare con il Pos, ma serve una infrastruttura tecnologica adeguata, che chi è pronto a fare multe (mi riferisco in senso lato al Governo) deve garantire".

Nessuna preclusione all’utilizzo dei pagamenti elettronici nemmeno da parte di Cna Grosseto, ma la direttrice, Anna Rita Bramerini evidenzia il problema di micropagamenti, peraltro sollevato anche da tutte le altre asociazioni di categoria.

"Per i piccoli pagamenti il costo della transazione attribuito a colui che fornisce il bene o il servizio è spropositato rispetto al ’prezzo’ praticato al cliente – afferma Bramerini – Come spropositate sono le sanzioni previste, in specialmodo per alcuni specifici casi. Quando ad esempio non c’è linea (cosa che capita abbastanza di frequente, specie nelle nostre zone) e la transazione non va a buon fine le sanzioni possono superare pure il costo del servizio reso. Faccio un esempio per uno scontrino di 25 euro se il Pos non funziona perché non c’è linea la sanzione prevista è di 31 euro. Ci sono in sostanza delle cose che devono essere riviste. Quella del costo delle commissioni rispetto all’acquisto di piccola entità avvenuto è la principale. La soluzione potrebbe essere questa: o per i micro-importi viene tolta l’obbligatorietà del Pos, oppure vengono azzerate le commissioni bancarie per spese fino a un certo importo. Tra l’altro questa misura sanzionatoria entra in vigore in un momento storico di particolare sofferenza per tutte le imprese. E non servono ulteriori motivi di sofferenza".

anfa