La strage di Pasquetta del 1943. Una carezza alle 150 vittime innocenti

Ottantuno anni fa Grosseto subiva un violento bombardamento, ancora vivo nel ricordo dei cittadini. Oggi due eventi commemorativi per le vittime: messa di suffragio e deposizione di corona d'alloro. Una ferita difficile da rimarginare.

La strage di Pasquetta del 1943. Una carezza alle 150 vittime innocenti

La strage di Pasquetta del 1943. Una carezza alle 150 vittime innocenti

Oggi, ottantuno anni fa, Grosseto subiva un bombardamento che, per violenza e numero di vittime civili, segna ancora oggi una ferita difficile da rimarginarsi nel cuore dei cittadini. Per commemorare le vittime del bombardamento, questa mattina ci saranno due eventi. Alle 9.30 il parroco del Sacro Cuore don Santino celebrerà una messa di suffragio, promossa dall’Associazione Vittime Civili di Guerra, nella cripta della basilica, dove sono impressi, per volontà dell’allora vescovo Paolo Galeazzi, i nomi di tutte le vittime della strage. Successivamente, il presidente della suddetta Associazione, Mario Falconi, deporrà insieme ai soci e alla presenza delle autorità una corona d’alloro al Parco giochi di via Ximenes.

Il 26 aprile 1943 siamo in piazza De Maria, dove è allestito un Luna Park. È una giornata di sole e di quiete. Nel parco ci sono la giostra, l’altalena, il tiro a segno e la pista per le auto. Tutto gira a suon di musica, i grandi si rilassano coi bimbi, dimenticando per un attimo la guerra, il pericolo, le restrizioni, i sacrifici. Invece, alle 14.10 una serie di schianti squarcia l’armonia. Gli aeroplani, improvvisamente apparsi nel cielo, scaricano bombe e raffiche sul cuore cittadino. Non c’è tempo di domandarsi il perché, chi sia il nemico e se quell’atto sia un errore o voluto. Dopo i primi attimi di terrore , chiunque si trova nei paraggi interviene in soccorso dei feriti, ma non ci si capisce nulla, tra corpi dilaniati, vite spezzate di nonni, genitori e, soprattutto, bambini. I superstiti vengono portati all’ospedale su furgoncini, carretti e qualunque cosa abbia le ruote. Si conteranno circa centocinquanta morti e centinaia di feriti, in gran parte donne e bambini.

Rossano Marzocchi