No a fotovoltaico e agrivoltaico senza la definizione delle regole

Il consiglio comunale di Cinigiano chiede definizione delle aree idonee prima di autorizzare impianti fotovoltaici e agrivoltaici, criticando il mancato coinvolgimento dei Comuni da parte del Governo.

Serve definire le aree idonee e non idonee prima di dare le autorizzazioni a impianti fotovoltaici e agrivoltaici. È questo il riassunto del documento portato in consiglio comunale a Cinigiano. L’assemblea consiliare ha espresso la propria contrarietà alla concessione delle autorizzazioni in assenza del decreto attuativo che individui le aree idonee e non idonee all’installazione di questi impiantii, senza alcun rispetto delle prerogative di programmazione e delle strategie territoriali riconosciute ai Comuni. Nel documento il consiglio comunale esprime il proprio disappunto per la totale mancanza di coinvolgimento dei Comuni da parte del Governo nel processo di individuazione delle aree idonee e non all’installazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici. "Appare contraddittoria – si legge nel documento votato dal consiglio – la prassi di rilasciare autorizzazioni, per di più secondo procedimenti molto semplificati, all’installazione di tali impianti in pendenza del termine di assegnazione alle Regioni delle quote di produzione di energie rinnovabili e, soprattutto, dell’individuazione delle aree idonee e non". Tutto nasce dalla bozza del decreto "aree idonee Fer (Fonti energia rinnovabile)" in cui si ripartiscono per Regione gli obiettivi minimi intermedi e finali in termini di Mw per raggiungere l’obiettivo nazionale al 2030 di una potenza da impianti Fer di 80 Gw. La Toscana è chiamata entro il 2030 ad installare 4,21 Gw di nuovi impianti Fer. A Cinigiano è in corso di redazione il Piano Operativo Comunale con previsione al suo interno di una specifica e dettagliata disciplina destinata ad impianti di energia alternativa e/o agrivoltaico.