NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

L'Amiata perde il suo pioniere

E’ morto a 91 anni Pietro Porcelloni, colui che è stato il pioniere degli impianti di risalita sul suo "amato" Monte Amiata

Pietro Porcelloni in una foto di alcuni anni fa

Castel del Piano (Grosseto), 25 aprile 2021 - L’Amiata perde uno dei suoi cavalieri, Pietro Porcelloni, 91 anni colui che ha portato lo sci sull’Amiata. Pioniere degli sport invernali sull’antico vulcano, Pietro che già viveva un delicato stato di salute se n’è andato venerdì, dopo aver combattuto contro il Covid. Ciò che lascia in eredità è il frutto delle sue idee imprenditoriali e visioni di sviluppo. Quando nasce (Abbadia San Salvatore), l’Amiata è una somma di miniere ma fin da giovane la sua vita viene proiettata altrove. Il suo primo amore fu lo sci di fondo, a cui seguì la bicicletta e poi lo sci alpino. Inizialmente grazie a delle tavole fatte in casa e sagomate alla buona, iniziò ad affrontare quelle che un giorno sarebbero diventate le "sue" piste preferite, successivamente grazie alle organizzazioni sportive riuscì ad avere degli attrezzi più adeguati. La sua tenacia che mostrava sui rudimentali sci lo portò a prendere il primo treno, raggiungere Cortina a gareggiare nel paradiso dello sci.

Ad un certo punto, come spesso accade leggendo le biografie dei grandi sportivi, arriva un incidente a guastare le feste. Pietro cadde malamente sull’Altopiano di Asiago, ne seguirono brutte fratture e delicate operazioni. Abbandonò l’attività agonistica e a Cortina ci tornò per diventare maestro di sci. A questo punto nella sua montagna dove non c’era niente lui ci tornò con sua moglie Mariangela. Si immaginava gli impianti del nord Italia e solo dopo tanti sforzi riuscì, prima a dare vita, insieme a sua sorella Ida, al primo rifugio dell’Amiata (Cantore) e poi a costruire il primo impianto di risalita: una seggiovia Marchisio monoposto. Successivamente ha costruito quello che oggi è l’hotel Contessa (Castel del Piano) e grazie alla sua capacità di vedere le cose realizzate già nella sua mente, riuscì a trovare dei finanziatori disposti ad investire capitali per realizzare le prime strutture della futura stazione sciistica del Monte Amiata. Nacque dunque la Società I.S.A. Impianti Sportivi Appenninici, quella che ancora oggi gestisce gran parte degli impianti sul monte Amiata.

I suoi progetti presero forma, la sua ultima grande impresa è stata aver potuto istallare l’impianto di innevamento artificiale sulle piste dell’Amiata. Una vita di fede e di virtù, stimato dalla sua famiglia, Pietro ha rivoluzionato anche il mondo dell’accoglienza turistica. I suoi figli, Luciano, Lucia e Luisa hanno saputo dare seguito al suo sogno e che con queste semplici parole lo hanno voluto salutare: "Un uomo, un marito, un padre, un nonno esemplare".