MATTEO ALFIERI
Cronaca

Top manager morto al Giglio, sequestrati i telefoni di indagati e familiari

Il sostituto procuratore ha fatto prelevare i dispositivi non solo di medici, infermieri, tecnici e soccorritori, ma anche delle persone vicine alla vittima

Fabio Cairoli è stato ucciso da un malore fatale che lo ha colto sulla barca ormeggiata all’Isola del Giglio

Grosseto, 21 luglio 2023 – Proseguono le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Grosseto sulla morte del top manager Fabio Attiio Cairoli, il 58enne deceduto a seguito di un malore mentre si trovava sulla sua barca attraccata al molo rosso di Giglio Porto l’8 luglio scorso. Ieri mattina i militari grossetani si sono presentati all’ospedale San Giovanni di Dio di Orbetello con un decreto di perquisizione firmato dal sostituto procuratore Carmine Nuzzo. I militari hanno infatti sequestrato i telefoni cellulari: non solo quelli degli undici indagati (medici, personale sanitario, infermieri, tecnici e soccorritori) nell’inchiesta per omicidio colposo per la morte dell’ex ceo di Igt Global Lottery, ma anche gli smartphone di Cairoli e quelli dei suoi familiari.

Un’operazione che ha visto i militari muoversi sono solo a Orbetello e Grosseto, ma anche a Milano e a Roma dove i familiari sono tornati dopo la tragedia. Il sostituto procuratore Nuzzo vuole infatti ricostruire tutto quello è accaduto nei minimi particolari fin dal venerdì, giorno nel quale Fabio Attilio Cairoli accusò il dolore al petto e alla spalla che lo fece decidere di farsi controlla re al Pronto soccorso dell’ospedale di Orbetello, circostanza questa che è ancora sotto la lente degli inquirenti in maniera ancora più puntuale.

Verranno quindi verificate le telefonate effettuate e ricevute da tutte le persone coinvolte nella vicenda nelle ore interessate, ovvero dal momento del suo ingresso in ospedale a Orbetello fino al momento della richiesta di soccorsi il sabato notte. Cairoli, infatti, uscì dal San Giovanni di Dio con una diagnosi di "fuoco di Sant’Antonio", prima – pare – che fossero disponibili i risultati delle analisi del sangue a cui si era sottoposto. Analisi che avrebbero poi evidenziato – sempre a quanto trapelato – un valore alterato e che avrebbe potuto essere associato ad un problema cardiaco in corso. L’autopsia eseguita dal professor Mario Di Paolo dell’Università di Pisa non ha evidenziato segni evidenti di un infarto, tanto che il medico legale ha deciso di procedere con altri accertamenti. Per il deposito delle risposte ai quesiti posti dal magistrato, il medico si è preso novanta giorni di tempo.