REDAZIONE GROSSETO

"Momenti terribili, cinque scariche per far riprendere il battito"

"Momenti terribili, cinque scariche per far riprendere il battito"

"E’ stato come un film. Senza dubbio ho passato la mezzora più brutta della mia vita". Filippo Galeotti, allenatore del Ribolla, è stato uno dei primi soccorritori di Alessandro Mori. Il tecnico, con un’esperienza con corsi di salvamento e Blsd, ha contribuito a salvare la vita al giovane giocatore. "Eravamo all’ottavo minuto, su un rilancio dalla difesa i nostri difensori si sono accorti che un giocatore era svenuto – racconta Galeotti –. Era sdraiato a terra, siamo entrati subito in campo ed era già grave. Era viola, non aveva polso, non respirava. Sembrava morto".

"La fortuna ha voluto che a vedere la partita c’era Rudy Luchetti, un dirigente della Virtus Maremma, il quale ci ha aiutato essendo un Oss ed avendo tanta esperienza. Abbiamo preso il defibrillatore e lo abbiamo attaccato. Dopo tre scariche il ragazzo ancora non si riprendeva".

I compagni di squadra e gli avversari con le lacrime agli occhi hanno passato momenti davvero brutti. Idem la fidanzata di Alessandro Mori, impietrita in tribuna che ha assistito a quegli attimi di terrore. "Poi a darci una mano sono arrivati anche la mamma di un giocatore del Suvereto (Beatrice Passaglia, infermiera Ndr) e il presidente del Suvereto Roberto Daiqui. Abbiamo fatto il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Siamo andati avanti e dopo cinque scariche il cuore ha ripreso a battere". Poi sono arrivate sia l’ambulanza sia l’elisoccorso Pegaso. "In passato ho fatto soccorsi di salvamento e Blsd per lavoro e per il calcio – continua Galeotti –, ma siamo stati fortunati che al campo c’erano persone esperte come Rudy e come la signora Passaglia".

Andrea Capitani