
Era stato accerchiato e minacciato con un coltello a serramanico ed è stato aggredito in mezzo alla strada. Il motivo?...
Era stato accerchiato e minacciato con un coltello a serramanico ed è stato aggredito in mezzo alla strada. Il motivo? Rapinarlo dei 50 euro che aveva in tasca. Terrorizzato che potessero ferirlo, il giovane ha consegnato i soldi. A finire in carcere, il 29 maggio 2024, erano stati due giovani di origini tunisine. Sofienne Briki, 27 anni e Moslem Briki, 20 anni. Arrestati dai carabinieri del nucleo operativo in via Oberdan. Con loro, era stato arrestato anche un terzo ragazzo. Il ragazzo comunque aveva reagito e si era lanciato al loro inseguimento. I tre giovani, arrivati in via Oberdan, erano entrati in un esercizio commerciale e avevano comprato, con i soldi rapinati al giovane, una bottiglietta d’acqua. I carabinieri, quando videro che il ragazzo in bicicletta, anziché viaggiare sulla carreggiata era salito sul marciapiede per raggiungere i tre giovani si erano fermati, intervenendo immediatamente. Era stato lui a raccontare ai militari cos’era appena successo, pochi minuti prima di fronte al Sacro Cuore. I militari, perquisiti i tre giovani, avevano trovato loro addosso i soldi, il coltello e un paio di forbici. Accusati di rapina, i tre erano stati arrestati e portati in carcere. Sofienne Briki, difeso dall’avvocato Matilde Gabrielli e Moslem Briki, assistito dall’avvocato Silvio Toccafondi, sono stati giudicati con il rito abbreviato. Il giudice Giuseppe Coniglio li ha condannati a due anni, due mesi e 20 giorni e al pagamento delle spese processuali. Uno dei due, ha cercato di discolparsi, scrivendo una memoria al giudice nella quale spiegava che non si trattava di una rapina ma di un debito di droga. Parole, quelle del giovane, alle quali il magistrato non ha però creduto.