Meteo pazzo e agricoltura. Brusco calo delle temperature, "Pronti alle contromisure"

L’attenzione è molto alta, ma al momento non ci sarebbero motivi di preoccupazione Castelli (Coldiretti): "Il vero disastro arriverebbe scendendo sotto gli zero gradi"

A definire il meteo "pazzo" ormai ci stiamo abituando. Dei 25-30 gradi della scorsa settimana in questi giorni ne sono rimasti meno della metà. L’ondata di maltempo in Maremma e sull’Amiata spinge Coldiretti a guardare con estrema attenzione al benessere delle colture.

Questo è un momento dell’anno molto delicato per l’agricoltura e quello che preoccupa più di tutto sono le possibili gelate. Al momento però, almeno i Maremma, la situazione nei campi è abbastanza sotto controllo. "Massima attenzione, ma nessun allarmismo – dice Simone Castelli, presidente di Coldiretti –. Del resto siamo costretti a tenerla alta a causa degli effetti dei cambiamenti climatici che sono sempre più frequenti ed imprevedibili. La situazione sul fronte rischio gelate, in questo momento, non desta particolare preoccupazione. Certo, le aziende sono pronte, in caso sia necessario, anche ad intervenire con le misure antigelo ma ad oggi, stando anche alle previsioni e alle informazioni che abbiamo, le temperature non dovrebbero scendere al di sotto della soglia critica che è intorno allo zero. In quel caso sarebbe un disastro, ma è uno scenario che non vogliamo prendere in considerazione".

"Fino ad ora – prosegue Castelli – è una stagione promettente. Facciamo gli scongiuri. E’ evidente che, una gelata oggi, avrebbe conseguenze pesanti su tutte le colture: dalla vite agli ortaggi in campo". Le temperature miti delle settimane scorse hanno accelerato lo sviluppo vegetativo delle piante che si sono risvegliate e si stanno preparando per produrre i loro frutti.

"Una gelata – conclude – comprometterebbe tutto. Incrociamo le dita. Ora serve ottimismo". Insomma dopo il bagno in mare siamo tornati a mettere il cappotto, il tutto in poche ore. Il crollo delle temperature, arrivato dopo settimane di caldo record che hanno favorito l’esplosione delle fioriture e fatto spuntare i primi frutti, mette in agitazione gli agricoltori.