ALBERTO CELATA
Cronaca

Martellate, l’aggressore resta in carcere

Per Moussa Bara custodia cautelare in una struttura dotata di un reparto di osservazione psichiatrica

di Alberto Celata

Convalida dell’arresto per Moussa Bara, il 34enne del Burkina Faso che giovedì sera, a Follonica, ha colpito, con quattro martellate alla testa Daniela Viperai, la nonna di 69 anni di Buonconvento che stava tornado a casa insieme ai suoi due nipoti. La convalida è avvenuta ieri mattina e la misura cautelare verrà applicata in carcere in una struttura dotata di un reparto di osservazione psichiatrica. Moussa Bara, che è difeso dall’avvocato di ufficio Elisabetta Teodosio, dovrà rispondere delle accuse di tentato omicidio (nei confronti di Daniela Viperai), di resistenza a pubblico ufficiale (nei confronti dei carabinieri che lo hanno tratto in arresto) e di lesioni (nei confronti del cittadino senegalese che lo ha bloccato, per il quale si parla di contusioni ed escoriazioni multiple, provocate dalle martellate dell’aggressore, e nei confronti di uno dei due nipoti, per il quale si parla di contusioni multiple e sospetta frattura dell’avanbraccio). L’altro nipote, di 14 anni, che camminava con le stampelle per via di una frattura al piede, le avrebbe addirittura lanciate contro l’aggressore fuggendo. E chiamando il padre che era rimasto al piano terra in attesa che scendesse l’ascensore con cui i tre erano saliti. Sarebbe stato proprio l’uomo a precipitarsi di sopra e a soccorrere la suocera in un lago di sangue mentre l’aggressore veniva bloccato da un senegalese che vive nella palazzina in via dei Pini a Follonica.

Dall’udienza di convalida dell’arresto sono emersi due aspetti molto importanti. Il primo è che non esisteva e non esiste alcun legame tra l’aggressore e la vittima e quindi nessuna motivazione alla base del comportamento violento di Moussa Bara, se non collegato allo stato confusionale dell’uomo. L’aggressore avrebbe motivato il suo gesto farneticando frasi, senza addurre una motivazione logica. Il secondo aspetto emerso dall’udienza di convalida è che le condizioni mentali e psichiche di Moussa Bara non sarebbero affatto stabili, da qui la necessità di applicare la misura cautelare in un carcere dotato di un reparto di osservazione psichiatrica.

Intanto continuano ad essere gravi, ma stazionarie le condizioni di Daniela Viperai, dopo il delicato intervento, che è riuscito, effettuato dal professor Giuseppe Oliveri, il neurochirurgo che ha operato anche Alex Zanardi.