
foto Aprili
Grosseto, 28 settembre 2022 - Inizia l’autunno meteorologico e l’Ombrone, puntualmente, torna a far paura. Le prime piogge torrenziali dell’ultimo weekend infatti aveva fatto scattare l’allarme arrivato direttamente dal Genio civile, a causa delle ultime abbondanti piogge. Il fiume aveva superato il livello di 5 metri in corrispondenza dell’idrometro del Berrettino. Quello stato aveva comportato dunque l’ingresso nella fase cosiddetta di "attenzione per l’evacuazione" che prevede, così come indicato dal piano di Protezione Civile, l’avvio di una procedura di allerta e comunicazione in favore dei residenti e delle attività presenti nelle zone ritenute più a rischio (zona rossa), al fine di avvisare dello stato del fiume e informare che, nel caso in cui le condizioni meteo dovessero peggiorare e si dovessero verificare episodi di piena, saranno emesse apposite ordinanze per fare fronte all’eventualità.
"Esiste una sequenza di procedure a cui ci dobbiamo attenere - ha detto Massimo Tassi, responsabile delle manutenzioni e ingegnere responsabile dell’area lavori del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud - per il monitoraggio idraulico grazie ai vari idrometri che sono stati posti lungo il corso dell’Ombrone: il primo e ad Asciano, poi Buonconvento. Quello che influenza di più le scelte che vengono prese a valle è invece l’idrometro di Sasso D’Ombrone. Da lì - spiega Tassi - si possono fare calcoli precisi sulla piena che di lì a poco arriverà a Grosseto. Una cosa importante perché quando la piena arriva nella zona golenale, se i calcoli non corrispondono al vero il rischio diventa altissimo".
La capacità delle arginature però adesso è aumentata: "Esatto – chiude Tassi – sono più resistenti rispetto al passato. Nella zona di Grosseto per esempio l’argine è stato rinforzato con gabbionate di pietra e soprattutto impermeabilizzato e reso quasi indistruttibile. Una sicurezza per la città che comunque va controllata quotidianamente grazie ad un monitoraggio costante. La capacità golenale poi fa il resto insieme al mare che, come nella piena di domenica scorsa, ha ricevuto in mare una grande quantità d’acqua permettendo ai detriti di defluire in maniera costante e non pericolosa".