
PERICOLO Sono molti gli attacchi alle gregge che si contano in Maremma Molte volte sono gli ibridi invece dei lupi che scorrazzano nella zonaGABBIE Con il progetto Ibriwolf si utilizzano le gabbie per le catture
SI È DA POCO svolto un simposio internazionale sul progetto Ibriwolf e sulla necessità di tenere sotto controllo il territorio, che la Lega nazionale per la difesa del cane sferra la rappresaglia contro la Provincia di Grosseto, ente capofila del progetto pilota che ha l’autorizzazione della Direzione ambiente della Commissione europea. Ma la Lega per la difesa del cane non ci vedere chiaro e ha chiesto formalmente all’amministrazione provinciale l’accesso agli atti per quanto riguarda Ibriwolf.
«ABBIANO inoltra formale richiesta richiesta di accesso agli atti amministrativi relativamente il progetto Ibriwolf – spiega Michele Di Leva della Lndc – La finalità di Ibriwolf, ormai giunto al termine, è l’identificazione e la rimozione dal territorio dei canidi vaganti incrociati con lupi all’interno di due aree pilota della Toscana. Nato con l’intento di salvaguardare il patrimonio genetico del lupo, il progetto peraltro ha sempre guardato con un occhio di riguardo alle problematiche degli allevatori ai quali vengono rimborsati per legge soltanto i capi perduti a causa degli attacchi di lupi e non per quelli presi di mira da incroci con gli stessi o da cani randagi». Per la Lega ci sono pochi interrogativi su questo progetto. «Nell’ambito di Ibriwolf, con ‘l’irrisorio’ contributo di 2.296.659 euro, dopo oltre tre anni di attività, sono stati catturati soltanto due esemplari di presunti ibridi – continuano dalla Lega – oltre a una cucciolata di dieci unità. Cucciolata fra l’altro prelevata senza tener conto del benessere animale, in quanto caratterizzata da un’età decisamente esigua (circa cinque giorni), con la prevedibile conseguenza del decesso di quattro di essi». Per questo la Lega ha deciso di chiedere gli atti, per poter valutare. «Dissentiamo fermamente da un simile modus operandi, il cui intento primario è palesemente di natura scientifica e legata a interessi produttivi, mostrando indifferenza per la sorte di animali rei soltanto di essere presumibilmente incrociati con una specie protetta quale sono i lupi».
DISSENTE, invece, da questa visione, la Provincia di Grosseto. «Quando riceveremo la richiesta – replica Claudio Galli, responsabile del progetto Life-Ibriwolf per l’amministrazione provinciale – risponderemo nei termini previsti. Perlato molte informazioni sono già presenti nel sito internet dedicato al progetto, compresa parte della documentazione, come le autorizzazioni della Comunità europea. Al momento posso sottolineare che si tratta di un progetto autorizzato dalla direzione ambiente della Commissione europea, di cui fanno parte anche Wwf, l’università La Sapienza di Roma, il Parco della Maremma e l’Unione dei Comuni amiatini».
c.r.