REDAZIONE GROSSETO

Lo scheletro femminile con la spada: la nostra storia Ermelinda si finse un uomo per vendicare il marito

La ragazza si unì ai soldati che attaccarono i Bizantini. Il coniuge era prigioniero. e lei lo andò a salvare

Nord Italia,V sec. d.C, Ermelinda era una giovane ragazza, gentile, affettuosa, aveva occhi azzurri, capelli lunghi, chiari e morbidi come la seta. La caratterizzava il cranio allungato, pratica dedicata alle famiglie importanti. Vestiva una tunica di cotone con sfumature verdi, un mantello bianco chiuso con una fibula; ai fianchi portava una cintura fatta di pelle di cerbiatto e ornata da una fibbia, le scarpe erano di cuoio e indossava una pelliccia di lupo lavorata a mano. Portava sempre con sé una scramasax, coltello di metallo. Quando i Longobardi programmarono l’attacco contro i Bizantini nelle terre dell’Italia centrale, Ermelinda ne approfittò per vendicare suo marito ucciso da un guerriero bizantino. Indossò l’armatura, si camuffò da uomo e con un cavallo munito di staffe partì. Giunta alle porte dell’odierna Chiusi, si unì al resto dell’esercito longobardo. Fu catturata e presa in ostaggio da un soldato bizantino, nel gruppo dei prigionieri vide suo marito Astolfo ancora vivo. Conquistate le terre Ermelinda e Astolfo rimasero a Chiusi e governarono saggiamente il Ducato. Furono seppelliti nel cimitero della città assieme al loro figlio ancora piccolo. Ogni giorno, per tanti anni, gli abitanti portarono fiori sulla loro tomba, rimasero nei cuori dei Chiusini per decenni.