
I militari del Centro, Carabinieri e studenti del "Lorena" insieme. Dopo la bonifica del terreno è stato predisposto un piano. di recupero e di ripristino della biodiversità nell’intera zona.
Il Cemivet non è solo veterinaria o allevamento, ma una realtà che si occupa anche di agricoltura. Il 29 giugno 2021 le fiamme hanno colpito il centro distruggendo cento ettari delle distese naturali. Fiamme che non hanno solo minacciato il luogo, ma hanno fatto emergere quella che era fino alla metà del secolo scorso una discarica di rifiuti a cielo aperto. Così è nata un’idea: bonificare l’area colpita impiantando alberi, ripristinando la biodiversità. L’impianto (sono 600 le piante che saranno messe a dimora) è stato pianificato dalla Sezione agraria del Centro ed ha trovato supporto nel progetto dei Carabinieri "Un Albero per il Futuro"; pertanto, il Comando Carabinieri per la Biodiversità di Pieve Santo Stefano ha rifornito il Cemivet di piante pronte per essere interrate,e a questo ci hanno pensato gli studenti delle quinte dell’Isis Leopoldo II di Lorena. Il nucleo Carabinieri Forestali di Grosseto ha coordinato l’iniziativa.
Ieri si è tenuto un seminario di agraria al Cemivet per discutere delle attività legate ai processi di produzione agricola. Ad aprire i lavori il comandante, il colonnello Salvatore Santone.
"Nella vita non ci sono scorciatoie ma contano l’impegno e il lavoro – dice Santone –. Spirito di sacrificio, obbedienza, coraggio, lealtà, senso del dovere e di appartenenza sono i princìpi scolpiti nel cuore delle donne e degli uomini dell’Esercito. Queste sono le parole del mio Capo di Stato Maggiore che credo siano cruciali. I nostri tre cardini sono valori, addestramento ed innovazione, siamo una grande famiglia unita con il capolugo maremmano".
"Il Cemivet è un polmone del nostro territorio – afferma il prefetto Paola Berardino – questa iniziativa è lodevole. Da una discarica è stato creato un bosco, è il vero riscatto della vita. E’ giusto che siano stati i ragazzi ad aver operato perchè sono il futuro".
"E’ un progetto di rilievo – ha detto la comandante Carabinieri Forestali, Marta Ciampelli – che garantisce una zona sicura, salubre e bella. Consegniamo il progetto nelle mani dei giovani, augurandoci che lo curino". "Gli studenti – ha detto il dirigente dell’Isis Leopoldo II di Lorena, Claudio Simoni – hanno avuto modo – di avere maggior consapevolezza della natura del proprio territorio, avere un rapporto con le istituzioni, mettendo in campo le competenze specifiche che studiano a scuola". Ma colui che è stato l’anima e la mente del progetto è l’agronomo del Cemivet, Alessandro Cellini. "Abbiamo voluto fare rete – ha spiegato – per agevolare l’obiettivo di recupero. Ho scelto essenze autoctone come roverella, leccio, sughero, cerro, pioppo e frassino per renderlo più naturale possibile. Fra tre mesi terminerò il mio servizio, ma l’agronomo è una figura essenziale nel centro".
Maria Vittoria Gaviano