REDAZIONE GROSSETO

Le "due" Repubbliche e l’Europa di La Malfa

Talk show pubblico domani alle Terme Leopoldo II, a Marina di Grosseto. Ospite l’ex segretario ed ex presidente del Pri

Giorgio La Malfa è un politico, accademico, saggista, economista, che ha avuto un percorso importante nella vita politica italiana. Figlio di Ugo La Malfa, dal 1972 al 2013 è stato deputato nazionale (escluso la XII legislatura.) per il Partito Repubblicano Italiano, lo stesso di suo padre, e parlamentare europeo per due legislature.

Ministro del bilancio negli anni Ottanta, ministro delle Politiche comunitarie nel terzo governo Berlusconi. Ottima la carriera come professore universitario. Laureato in Giurisprudenza a 22 anni, nel 1961, all’Università di Pavia, ha studiato Economia politica all’Università di Cambridge, con seconda laurea nel 1964. Subito dopo ha frequentato corsi di specializzazione al Massachusetts Institute of Technology. È stato professore ordinario di Politica economica all’Università di Catania, ponendosi in aspettativa per mandato parlamentare. È stato deputato alla Camera fino dalla VI legislatura, dal 1972, riconfermato quasi ininterrottamente fino al 2013. È stato ministro del Bilancio e della programmazione economica nei primi anni Ottanta. Con lui domani alle 18.30, alle Terme Marine Leopoldo II, a Marina di Grosseto, ospite del talk show di Giancarlo Capecchi, sarà interessante ricostruire e "ripassare" pagine di storia della Prima Repubblica, cercare di capirle attraverso il racconto di un personaggio che ha conosciuto ed ha collaborato con chi ha governato il nostro Paese fino a quando i partiti l’hanno fatta da padroni.

Dirigente del Partito Repubblicano che aveva radici profonde e storiche in Maremma, viene eletto segretario nazionale il 12 settembre 1987, subentrando all’indimenticato Giovanni Spadolini che, nel frattempo, era diventato presidente del Senato.

Nel 1989 Giorgio La Malfa si candida alle elezioni europee e viene eletto; aderisce al Gruppo Liberale e Democratico, ma si dimette nel 1992 per incompatibilità di incarichi.

Nel 1992 esce dal governo Andreotti VII, dando vita "all’opposizione di centro" e puntando a fare del Pri il "partito degli onesti", iniziative che portano i repubblicani ad ottenere il 4,4% alle elezioni politiche dello stesso anno, uno dei massimi risultati della loro storia.

Nel corso degli anni ‘90, La Malfa guida il partito all’interno della coalizione di Alleanza Democratica, promossa dallo stesso Pri per accelerare il cammino delle riforme istituzionali.

Alle europee del 1994 si candida e viene eletto; aderisce al Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori.

Nel 1996 sostiene la candidatura di Romano Prodi a presidente del Consiglio, aderendo alla coalizione dell’Ulivo. Nel 1998 entra nel gruppo parlamentare di Rinnovamento Italiano, dal quale esce alla volta dei Federalisti Liberaldemocratici e Repubblicani, componente costituitasi all’interno del gruppo misto. Dal 1998 ha un atteggiamento critico nei confronti del centrosinistra, astenendosi in occasione del voto di fiducia ai governi di Massimo D’Alema e Giuliano Amato.

Sarà quindi interessante domani alle 18.30 incontrare e ascoltare Giorgio La Malfa, amante della Maremma che ha scelto da una vita come buen retiro e dove anche oggi trascorre il tempo libero da impegni nazionali e internazionali.

Si parlerà anche delle politiche economiche che serviranno per la ripresa post-covid e le sue, quindi, saranno previsioni di un addetto ai lavori.

"L’invito a partecipare è aperto a tutti – dice Amedeo Vasellini general manager delle Terme Marine –. Naturalmente ingresso libero e parcheggio gratuito e la possibilità di un brindisi con i sommelier insieme a La Malfa".