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La scuola che vorremmo, alcune risposte
"Spero in un futuro in cui i bambini di qualsiasi zona del mondo possano avere la fortuna di poter chiudere gli occhi e pensare alle cose belle che accadranno. Chiedo proprio agli adulti, artefici di tutte le attuali guerre, di ripensare a quando anche loro, da bambini, erano pieni di sogni". "La scuola che sogniamo avrebbe lezioni pratiche su attività quotidiane, avrebbe libri di testo gratuiti". "Desidero insegnanti preparati, appassionati, giusti e che non mi facciano sentire troppo il peso del giudizio". Una poesia, "L’infanzia è un parco giochi": Fra i pensieri reconditi mi figuro spesso un parco giochi/dietro questo steccato ormai siamo rimasti in pochi/nel campo della sera, quando il sole veste i panni d’una sposa/l’ora in cui nessuno vuole ritornare a casa/Il vento spinge le nostre altalene in direzioni diverse/Volevi insegnarmi parole nuove, ma le avevo già perse,/e rimasi incastrata dentro i sogni d’un bambino/mentre il mio orizzonte si faceva più vicino/Ti chiesi di diventar grande anche per me,/lo scivolo mi parve troppo ripido per scendere/siccome persi la fermata d’una giostra che non rallenta spesso/sulla mia tomba di cemento vedrò disegni di gesso./Secondo te nel cielo doveva sempre volare un aeroplano/forse è per tentare d’afferrarlo che lasciai andare la tua mano,/per noi il tempo era scaduto, ed il tuo sguardo si allontanò veloce/tanto da non udire la tua voce.