La rivolta del territorio "No alle ricerche geotermiche Questa non è zona da centrali"

Consiglio comunale, cittadini, Consorzio del Morellino, Cooperativa Pomonte e Cantina dei vignaioli infuriati con la società e con la Regione: "Già arrivate le notifiche per l’occupazione delle aree".

La rivolta del territorio  "No alle ricerche geotermiche  Questa non è zona da centrali"

La rivolta del territorio "No alle ricerche geotermiche Questa non è zona da centrali"

A Scansano sono arrivati le raccomandate contenenti le notifiche degli espropri dei terreni interessati dai permessi di ricerca geotermica denominati "Pomonte" e "Scansano". Per ora si parla di "occupazione temporanea", ma se dalle operazioni di ricerca arrivasse la conferma che sotto le vigne della Docg Morellino c’è la risorsa geotermica, allora il prossimo passo sarà la costruzione di una centrale. Ad essere interessati dalle attività di ricerca sono in prevalenza terreni seminativi ma in una piccola percentuale ci sono anche vigne e oliveti. Durissima la reazione del consiglio comunale e del comitato Sos Geotermia: "Altro che interesse pubblico è solo privatissima speculazione".

Le raccomandate sono arrivate in questi giorni ai proprietari dei terreni: si tratta avvisi di occupazione temporanea o esproprio per ’pubblica utilità’ dell’area dove dovrebbero essere realizzati due siti di ricerca geotermica a Scansano, uno nella località di Pomonte, l’altro a Pancole". La società Terra Energy dunque tira dritto, malgrado la netta opposizione del Consiglio comunale, delle realtà produttive della zona come ad esempio Consorzio di tutela del Morellino, Cantina Cooperativa Vignaioli del Morellino di Scansano e Cooperativa di Pomonte e del Comitato. Quanto sta accadendo a Scansano è incomprensibile, malgrado la Regione abbia chiarito che tutto il territorio di Scansano sia "Area Non Idonea" allo sfruttamento geotermico la Terra Energy è pronta a perforare. "Allora – chiedono il Consiglio comunale e il Comitato Sos Geotermia – dov’è la pubblica utilità invocata dalla società proponente? Cosa tornerà indietro alla comunità da quei progetti? Solo danni. Sarebbe intollerabile se la Regione lo permettesse".

Per ogni sito, si parla di circa un ettaro l’area della postazione più la rete di tubature idriche e la viabilità annessa, è prevista la perforazione di due pozzi di 3.500 metri, uno verticale e l’altro deviato per verificare l’esistenza di risorsa geotermica. "È pubblica utilità portar via ai proprietari che tanto vi hanno investito in denaro e lavoro, terreni seminativi, uliveti e persino un vigneto"? – si chiedono i componenti del Comitato – Per non parlare dell’acqua che occorrerà per le perforazioni: dai 10 ai 70 metri cubi l’ora a seconda delle fasi di trivellazione". "La Regione – dicono i consiglieri comunali – ha il dovere di assumersi le sue responsabilità politiche tenendo conto delle istanze che giungono dai territori. Ci aspettiamo che neghi gli espropri".

Amareggiato Graziano Chelli, presidente della Cooperativa Pomonte. "La Regione – afferma – aveva assicurato all’Amministrazione comunale che l’intero territorio di Scansano non era idoneo per la geotermia, mentre ora fa questa clamorosa retromarcia. Personalmente, dico che il nostro territorio va valorizzato con le produzioni che riesce ad esprimere. Siamo nel comprensorio del Morellino, produciamo un olio d’eccellenza e cereali di alta qualità. Credo che la scelta di fare impianti geotermici nel nostro territorio contrasti fortemente con i pilastri fondamentali della nostra economia, basata su agricoltura e turismo".

Nicola Ciuffoletti