La protesta di Maestrini davanti all’ambasciata

Nell’anniversario del terribile incidente in Spagna, Gabriele, padre di Elena, una delle 13 vittime, è tornato a Roma a chiedere giustizia

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ROMA

"Verdad y Justicia para los 13 Estudiantes Erasmus 20.03.2016. Verguenza! ".

Con al collo un cartello con questa scritta, ieri mattina Gabriele Maestrini, il papà di Elena, deceduta nel tragico incidente di sei anni fa in Spagna durante il Progetto Erasmus, ha protestato a Roma davanti all’ambasciata spagnola. Una nuova protesta per avere risposte, e giustizia, sulle responsabilità del terribile incidente in cui persero la vita tredici ragazze. Ma Gabriele Maestrini si è mosso pure per richiamare le attenzioni del Governo italiano su questa vicenda. "Purtroppo – dice Maestrini – da parte del nostro Parlamento, nonostante le promesse, non si è fatto nulla per cercare di sollecitare la magistratura iberica perché porti a compimento questa indagine. Poi – ha aggiunto – nel cassetto di qualche funzionario c’è la ferma richiesta di indagine parlamentare, avanzata un anno fa, da Leonardo Marras che è ancora senza una risposta".

Valentina Gallo, Francesca Bonello, Elisa Valenti, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Serena Saracino, Elisa Scarascia Mugnozza, Julia Mang, Chloe’ Chouraqui, Christina Ungher, Mohina Abdusaidova, Phuong Anh Tra e Veronica Matcovici queste le tredici studentesse "Erasmus" che erano sul pullman, e per la cui morte si attende ancora giustizia. Maestrini è giunto a Roma per rappresentare la rabbia e lo sdegno non solo sua ma di tutti i genitori coinvolti in questa drammatica vicenda e ieri mattina la sua protesta davanti al portone dell’Ambasciata di Spagna, ha avuto un discreto riscontro mediatico con la presenza sul posto di giornalisti e troupe televisive, Rai 1 compresa. Ma purtroppo dal palazzo che ospita i funzionari spagnoli nessuno si è affacciato per parlare con Maestrini. Si sono limitati ad osservare dalla finestra il movimento di telecamere e giornalisti intorno a questo signore che chiedeva solo giustizia. Il servizio di sorveglianza è stato particolarmente gentile con Maestrini che ha potuto manifestare, pacificamente, come sua abitudine, proprio a due passi dall’ingresso.

"Giovedì – ha detto Maestrini – andrò a Firenze e mi incontrerò con il Rettore dell’Università per chiederle di affiancarci in questa nostra azione per raggiungere la verità e fare giustizia. Peraltro sia la Giunta regionale guidata da Rossi che quella attuale di Giani, avevano avanzato la possibilità di costituirsi parte civile, anche alla luce della presenza di tre ragazze toscane fra le vittime, ma questa volontà non è mai stata portata in fondo". E questo è un rammarico che pure il sindaco di Gavorrano, Andrea Biondi, domenica durante una cerimonia in ricordo di Elena, ha voluto sottolineare esprimendo il proprio dissenso nei confronti della Regione.

Roberto Pieralli