STEVEN SANTAMARIA
Cronaca

La protesta dell’Anpi "Il raduno di CasaPound non può essere tollerato"

Torna a far discutere l’appuntamento che per il quarto anno consecutivo si svolge a Principina a Mare. "L’assuefazione a questa presenza è pericolosa".

La protesta dell’Anpi  "Il raduno di CasaPound  non può essere tollerato"
La protesta dell’Anpi "Il raduno di CasaPound non può essere tollerato"

di Steven Santamaria

In questi giorni, a Principina a Mare – per il quarto anno consecutivo – è in corso il raduno di Casa Pound. Ma l’Anpi non ci sta e così come accaduto negli anni scorsi alza la protesta.

"Casa Pound – dicono Romeo Carusi, Giuseppe Corlito e Mario Pollini del direttivo della sezione Anpi ’Elvio Palazzoli’ – non ha mai nascosto il proprio richiamo alla retorica del fascismo storico, la nostalgia per la dittatura fascista e il desiderio di instaurare un regime reazionario. Perciò è una delle organizzazioni neo-fasciste che l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia ha chiesto che vengano sciolte in applicazione della Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista. Noi riteniamo che la loro ripetuta presenza nel territorio cittadino rappresenti un pericolo per le istituzioni democratiche e per la convivenza civile della nostra città. È pericolosa l’assuefazione ad una presenza, che si vuol far passare come ’normale’ e che trova una sponda nella posizione ideologica revisionista della giunta comunale, la quale vuole intitolare una strada cittadina a Giorgio Almirante, figura compromessa con la dittatura fascista e con le stragi neofasciste del dopoguerra".

"Almirante – proseguono i rappresentanti dell’Anpi – firmò il manifesto di Paganico dal quale presero le mosse alcune stragi, le cui ferite sono ancora aperte nella memoria dei maremmani. Invitiamo le istituzioni democratiche a prendere le distanze dalle manifestazioni neo-fasciste, le autorità preposte all’ordine pubblico democratico nelle nostre comunità ad evitare i rischi legati a questa presenza e tutte le cittadine e i cittadini e gli antifascisti a vigilare e a respingere ogni provocazione, che ne potesse derivare".

"Purtroppo – concludono Caruso, Corlito e Pollini – durante la guerra, il fascismo è stato battuto ma non debellato e da quelle macerie hanno cercato di riportarlo in auge, con l’obiettivo di sovvertire l’ordine dello Stato. Non possiamo rimanere indifferenti davanti a tutto ciò, con il rischio che eventi del passato si possano ripetere nel presente".