La nostra squadra ai Mondiali I binomi del Cemivet

Il prefetto Paola Berardino ha salutato i militari che con i loro cani hanno svolto il servizio di sicurezza antiesplosivi durante le gare in Qatar

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di Luca Mantiglioni

Ai Mondiali di calcio in Qatar c’era anche una "squadra" italiana. Divisa ufficiale, grande gioco d’insieme frutto di schemi collaudati e allenamenti continui. Ma, soprattutto, neanche una partita persa, perché se fosse accaduto – anche di perderne soltanto una – le conseguenze sarebbero state assai gravi. La nostra "Nazionale", infatti, doveva garantire la sicurezza prima, durante e dopo lo svolgimento di ogni gara e, più in generale, la sicurezza durante lo svolgimento dell’intero arco della manifestazione, 24 ore su 24. In particolar modo, c’era da scongiurare il rischio attentati con gli esplosivi.

Ma tutto è filato liscio e il merito dell’azione di prevenzione va anche ai nove binoni del Cemivet che dal 3 ottobre al 19 dicembre scorsi hanno sorvegliato strade e stadi garantendo – appunto – che nessun potenziale rischio minacciasse atleti e spettatori.

Ieri, accompagnati dal comandate del Cemivet Salvatore Santone e dal comandante del Gruppo cinofilo Livio Termite, i militari e i loro pastori tedeschi sono stati salutati dal prefetto Paola Berardino che li ha voluti incontrare nell’atrio del Palazzo del Governo.

"Rappresentano un’eccellenza – ha detto il prefetto – e volevo ringraziarli per il loro impegno attraverso il quale garantiscono sicurezza e serenità ai cittadini".

"Il Cemivet – ricorda il colonnello Santone – dipende direttamente dal Comando Logistico dell’Esercito e ha come sede unica quella di Grosseto, per questo il suo legame con il territorio è così forte. L’attività specifica di ricerca esplosivi viene svolta soltanto con i binomi (militare e cane) formati all’interno della caserma di via Castiglionese. E anche in Qatar i nostri binomi hanno ricevuto elogi da parte delle autorità locali. Siamo orgogliosi".

L’attività svolta prendeva il nome di "Orice" ed era un’operazione interforze e multinazionale (prevedeva la presenza anche di personale esperto Nbc, contro gli attacchi con i droni e per la sicurezza navale). Il Cemivet era presente con nove binomi, un ufficiale veterinario, un sottufficiale comandante di plotone, più altri due militari come aliquota logistica (fra i quali un infermiere veterinario). Era stato allestito anche un ambulatorio veterinario.

"Una volta rientrati dall’impegno – spiega ancora il comandante del Centro –, tutti gli animali hanno osservato un periodo di quarantena servito sia per il loro riposo sia per essere sottoposti a controlli medici, così come prevede il nostro rigido protocollo finalizzato al benessere dei cani. La loro salute resta la priorità in ogni momento, da quello dell’addestramento a quello delle fasi operative, e il loro benessere è poi garanzia per la garanzia della bontà dei compiti che devono svolgere".