NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

La fauna nei fiumi. Torrenti e incubatrici. Trote, ripopolamento per salvare la specie

Immessi circa 50mila avannotti grazie al lavoro della Fipsas, della Polizia provinciale e dei tecnici del settore Agricoltura della Regione. Ricci: "Il rischio maggiore arriva da chi esercita la pesca illegale".

Una ricca popolazione ittica vive nelle acque dolci della nostra provincia. Questa ricchezza è anche il frutto del lavoro instancabile dei volontari della Fipsas proviciale (la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività subacquee) guidata dal presidente, Giampaolo Ricci.

Nei giorni scorsi l’associazione provinciale ha eseguito un’operazione importante che si ripete tutti gli anni ormai da parecchio tempo: il rilascio di migliaia di avannotti di trota Fario provenienti dall’incubatoio della Regione Toscana di Santa Fiora. L’operazione però non è stata delle più semplici, per potarla a termine è servito il lavoro di decine di volontari e di guardie provinciali.

"Un ringraziamento speciale – spiega Giampaolo Ricci – va a Massimo Machetti e Debora Biliotti, responsabili grossetani del distaccamento Agricoltura della Regione Toscana che ci supportano sempre al massimo delle loro possibilità".

Il lancio è avvenuto sabato, la mattina sono stati ritirati gli avannotti e Giancarlo Marinelli responsabile della vigilanza Fipsas di Grosseto ha portato i piccoli di pesce a destinazione.

Il punto di raccolta è stato il ponte della Lente a Pitigliano.

"Sono intervenuti – prosegue Ricci – anche due responsabili del settore Ambiente della Polizia provinciale che ci hanno supportato nelle attività garantendo che tutti i passaggi venissero eseguiti nel rispetto delle norme".

A supporto della Fipsas anche un totale di 25 volontari.

"Abbiamo pertanto – prosegue Ricci – scaglionato nelle varie postazioni i sacchi di avannotti ai volontari che con tutti i mezzi possibili ci hanno permesso di arrivare nei punti di rilascio".

Per raggiungere alcune sponde sono stati utilizzati trattori, pick up a quattro ruote motrici, e mezzi a tre ruote leggeri e perfino una bici elettrica per entrare nel parco delle vie cave a Pitigliano e per raggiungere il torrente Meleta.

"Per noi appassionati di pesca – prosegue Ricci – il torrente Meleta è un punto importante essendovi collocato il depuratore di Pitigliano, e che oggi dopo gli importanti lavori di manutenzione ospita una nutrita colonia di trote segno che se si vuole si può mantenere sotto controllo l’attività umana e la salvaguardia dell’ambiente".

A fine giornata sono stati lanciati circa 50.000 avannotti nelle condizioni migliori.

"Speriamo – prosegue il presidente della Fipsas – nella natura che sia benigna e non faccia troppa strage. Da temere ci sono i Martin pescatore e merli acquaioli avvistati in diverse unità nei momenti dei lanci, segno che l’ambiente è veramente incontaminato".

Poi, però, il presidente lancia l’allarme del bracconaggio.

"C’è troppa pesca illegale – commenta – ed è impossibile controllarla. La Provincia di Grosseto non ha abbastanza personale che possa vigilare. Spero quindi che la regione Toscana prenda in carico questo problema del bracconaggio".

La pesca illegale nelle acque dolci è una pratica che si sta diffondendo, la Fipsas denuncia metodi selvaggi di cattura.