Uil Fpl, categoria del sindacato che rappresenta anche le lavoratrici e i lavoratori della sanità, denuncia una situazione dei servizi sanitari grave, dove mancano posti letti, Oss, tecnici, infermieri e medici. "In dieci anni sono stati tagliati a livello regionale oltre duemila posti letto nei presidi ospedalieri – dicono Sergio Lunghi, segretario generale della Uil Fpl e Luciano Fedeli responsabile della sanità Uil Fpl –. L’Area Vasta Sud Est ha dato un contributo notevole". In un’area come la provincia di Grosseto che con 48 abitanti al chilometro quadrato risulta essere la provincia con più bassa densità a livello nazionale, il depauperamento dei servizi sanitari ha effetti ancora più dolorosi. Alla configurazione territoriale prevalentemente caratterizzata da zone di montagna e colline si aggiunge la distribuzione della popolazione in aree come piccole frazioni, mentre sui comuni costieri si concentra una popolazione che nel periodo estivo aumenta in modo esponenziale. Queste caratteristiche rendono particolarmente complessa la garanzia dei servizi sanitari aggravata da una carenza di personale, carenza legata anche alle caratteristiche del territorio che non incentivano certamente le volontà dei professionisti a stabilizzarsi in modo permanente nei territori. "Secondo i dati del Ministero della Sanità – proseguono Lunghi e Fedeli – solo tra il 2010 e il 2021 risultano soppressi 346 posti letto tra Arezzo, Siena e Grosseto, 194 dei quali in Maremma. E poi mancano medici, infermieri, Oss e tecnici come ad esempio radiologi che rappresentano figure fondamentali per la tenuta del sistema sanitario locale". La Uil Fpl citano alcuni esempi partendo dal Pronto soccorso di Grosseto che vede gravi deficit. "Al Pronto soccorso di Grosseto mancano all’appello – proseguono – una decina di oss e un numero superiore di infermieri, mentre la carenza di medici nei pronti soccorso dell’intera provincia si aggira sulle 15 unità tra il presidio provinciale e quelli degli ospedali periferici". Se gli ospedali stanno male, i territori non vanno meglio e l’assenza dei medici di famiglia sono ormai una piaga che colpisce soprattutto le aree periferiche.
"Si parla di ben 273 posti vacanti nell’intera Toscana. – commentano Lunghi e Fedeli – Ad aprile 2024 in provincia di Grosseto mancavano 26 medici di famiglia". Ai medici di famiglia vanno aggiunte le sofferenze per i pediatri di libera e quelle di specialisti che pongono i territori in condizioni di non poter fare da filtro agli ospedali. Una situazione questa che se sommata allo stato di agitazione dei dipendenti degli ospedali proclamata da Usb, Nursing Up e Nursing traccia molta insoddisfazione da parte del personale sanitario. Per Lunghi e Fedeli è quindi necessario andare ad un confronto serio ed un tavolo ma che non può vedere protagonisti del confronto Azienda e parti sociali ma deve comprendere la partecipazione della Regione e degli enti locali per uscire dalla teorizzazione passando ad azioni concrete con accordi di programma chiari.
Nicola Ciuffoletti