RICCARDO BRUNI
Cronaca

Isolotto dell'Argentarola, un tesoro da proteggere

Tommasi: "Tratto di mare ricco di biodiversità e con presenze di pesci particolari. Sono fondali che meritano maggior tutela"

Paolo Bausani, sub ed esperto documentarista che ha "raccontato" i fondali dell’isolotto

Monte Argentario (Grosseto), 21 settembre 2020 - C’è un piccolo e prezioso angolo di Mediterraneo, nella zona dell’Argentario. Meta di turisti subacquei, per le meraviglie che offre ai loro sguardi. L’Isolotto dell’Argentarola è uno di quei siti che gli appassionati di fondali conoscono bene. Un patrimonio ambientale ricchissimo che, in quanto tale, può essere valorizzato come meta turistica, a patto che se ne protegga l’integrità regolamentandone la fruizione. A proporre una maggiore tutela per questo tratto di fondale è Alessandro Tommasi, guida e documentarista del mondo subacqueo, tra i fondatori dell’Acquario di Monte Argentario. Ma cosa rende così unico questo luogo?

"Prima di tutto – spiega Tommasi – la presenza degli Anthias anthias, detti anche Castagnole Rosse, piccoli pesci mediterranei, appartenenti alla famiglia dei Serranidi, che vivono lungo le falesie del Mare Nostrum. Sono pesci bellissimi, ornati da livree dalle sfumature cromatiche stupende, evidenti specialmente nei maschi di grossa taglia".

All’Argentario, a quanto pare, esiste un vero e proprio ‘Pianeta Anthias’, ed è sulla falesia della punta ovest dell’Isolotto dell’Argentarola. "Qui la popolazione di questi piccoli abitanti del nostro mare è particolarmente numerosa – afferma l’esperto – e particolarmente confidente nei confronti dei subacquei escursionisti che la frequentano".

A conferma dello straordinario valore ambientale dell’Isolotto dell’Argentarola, il sito è menzionato nell’ambito di approfonditi studi universitari come uno dei luoghi a più ampia biodiversità ambientale dei mari toscani.

"L’assembramento delle Castagnole Rosse – afferma ancora Tommasi – lungo la parete rocciosa, festonata da meravigliose Gorgonie Rosse, coralli tipici del mare argentarino, è uno spettacolo da non perdere ed è una meta ormai ricorrente per i fotografi subacquei. Anche per questo motivo meriterebbe un livello di protezione particolare, mediante una specifica regolamentazione della fruizione umana".

Tra i fotografi che hanno raccontato con i loro scatti questo prezioso angolo di Argentario, c’è sicuramente l’istruttore sub e fotografo subacqueo Paolo Bausani, recentemente insignito del titolo di ‘Fotografo subacqueo dell’anno’. "Paolo – aggiunge Tommasi – ha realizzato un vero e proprio ‘studio d’immagine’ dedicato agli attimi fuggenti da lui catturati, nei quali vengono ritratte le singolari posture e i fantastici cromatismi di questi piccoli esseri".