"Infrastrutture e comunità energetiche"

Confartigianato chiede ai candidati grossetani precisi impegni per le imprese maremmane

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"Necessità di superare il gap infrastrutturale che frena la crescita, ma anche l’urgenza di costituire comunità energetiche e la richiesta di un progetto di valorizzazione delle ricchezze e specificità delle produzioni locali".

Sono queste le richieste specifiche per il territorio maremmano avanzate da Confartigianato ai candidati grossetani alle elezioni politiche che si affiancano a quelle che la stessa associazione ha presentato sul tavolo politico nazionale "per ricostruire – si spiega – un patto di fiducia tra imprenditori, politica e imprese, in un Paese che conta 4milioni e mezzo di artigiani e piccole aziende".

Oltre quindi alle richieste che valgono in ogni territorio (dalla necessità di regole su misura e di una burocrazia più snella, agli incentivi sulla competitività e poi la richiesta di migliori condizioni per le imprese che operano nei piccoli comuni e nelle aree interne, la sfida della sostenibilità, la sicurezza energetica, il bisogno di una nuova fiscalità e la garanzia di credito, le proposte per migliorare la qualità del lavoro e per rendere al tempo stesso il mercato più inclusivo), Confartigianato Grosseto ne ha fissate altre ritenute fondamentali per le imprese locali.

"Chi si candida a governare il Paese nei prossimi anni deve saper ascoltare le micro e piccole imprese che sono la colonna portante della nostra economia – affermano Giovanni Lamioni e Mauro Ciani, presidente e direttore di Confartigianato Imprese Grosseto –. Entrando nello specifico della nostra provincia è evidente che le imprese chiedano di superare il gap infrastrutturale che riguarda la rete viaria, i trasporti ferroviari, portuali e aeroportuali, passando per le infrastrutture telematiche. Le imprese maremmane scontano per l’importazione della materia prima e l’esportazione del prodotto finito un costo maggiore, che può arrivare al 30% in più, rispetto alle realtà produttive insediate in territori infrastrutturati. L’altro aspetto è l’efficienza burocratica: gli imprenditori locali soffrono la mancanza di tempi certi e il faticoso rapporto con una burocrazia ancora poco digitalizzata, o almeno non in modo omogeneo nei 28 comuni della provincia, con la necessità di ricorrere ancora al cartaceo per alcune pratiche autorizzative. Anche il tema della transizione ecologica è divenuto fondamentale con il caro energia che sta costringendo le aziende di servizi a mettere in cassa integrazione i dipendenti. Al riguardo, oltre alle misure del Governo, ci aspettiamo a livello locale un impegno per la creazione delle comunità energetiche che devono essere fatte su misura per le attività imprenditoriali. Fondamentale lo snellimento dei processi autorizzativi affinché non si accumulino ritardi nella costituzione di queste comunità".