
In Maremma si spara Preapertura di caccia "Disciplina in crisi Ma è importante"
Tempo di caccia in Maremma. Ultimo giorno, quello di oggi, del classico weekend della pre-apertura della stagione venatoria. Due giorni (dalle 6 alle 19) dove si potrà sparare a tortora, storno, piccione e tortora dal collare. Spari "contingentati" (fino a 5 capi per la tortora, 20 per storno e piccione, 20 per la tortora dal collare) che vedranno protagonisti molti dei 15mila cacciatori che si trovano in provincia di Grosseto, Numeri importanti, che "reggono" rispetto a quelli delle altre province, anche se l’emorragia anche in maremma si sente. Rispetto allo scorso anno c’è infatti un 4% in meno di cacciatori. "Molti dei problemi iniziano con la burocrazia – inizia Jhonny Bizzarri, presidente provinciale di Liberacaccia – La nostra disciplina è ancora per la maggior parte fatta di persone anziane che non hanno dimestichezza con la App e con il tesserino elettronico. Molti dei nostri numeri sono condizionati da questo. Comunque, rispetto ad altri posti la situazione è abbastanza buona perchè riusciamo a reggere l’urto anche delle nuove tecnololgie anche grazie alla nostra capacità di controllo per la peste suina". "Il calo lento ma costante un po’ ci preoccupa – aggiunge Davide Senserini, esponente di Federcaccia – anche perchè la cultura rurale sta calando, tante persone si spostano in città e si perdono le tradizioni. Quello che resta però è che il cacciatore è l’unico, a costo zero, che conosce il polso della situazione ed è anche il regolatore naturale delle specie invasive. E, ora più che mai è anche quello che riesce a controllare anche la peste suina dei cinghiali. Un monitoraggio attivo fondamentale". Sulle polemiche delle associazioni ambientaliste preferisce glissare: "Si tratta solo di polemiche strumentali – chiude Senserini – La nostra è un attività assolutamente sostenibile. I nostri studi scientifici supportano la nostra attività e il nostro mondo. La preapertura quest’anno è stata aperta a specie pericolose per le colture, come il piccione torraiolo e lo storno. Il nostro è anche un lavoro di prelievo contingentato per l’ambiente anche se non tutti riescono a capirlo".